Il passaggio a nord-est
Per la prima volta una nave commerciale sta viaggiando dalla Cina all'Europa attraverso l'Artico, senza passare dal Canale di Suez: sarebbe un cambiamento non da poco
Giovedì 8 agosto è salpata dal porto di Dalian, nel nord della Cina, la nave mercantile Yong Sheng, diretta al porto di Rotterdam, in Olanda: ci arriverà molto probabilmente l’11 settembre ma la particolarità dell’evento sta nel fatto che seguirà il cosiddetto “passaggio a nord-est”, che attraverso lo stretto di Bering fra la Russia e l’Alaska passa a sud del Polo Nord. Sarà la prima nave commerciale a percorrere questa tratta nel 2013.
Fino a poco tempo fa il passaggio a nord-est era considerato una rotta molto pericolosa per via della presenza degli iceberg, e non veniva compresa nelle rotte commerciali fra la Cina e l’Europa: negli ultimi 50 anni però la temperatura nelle zone attorno al Polo Nord si è alzata di circa quattro gradi (a fronte dell’aumento di un grado circa in tutto il mondo per via del riscaldamento globale) e questo fa sì che per alcuni mesi all’anno non si formino o quasi gli iceberg. Da luglio a novembre, infatti, la navigazione è ora possibile anche alle normali navi mercantili, con grandi vantaggi per le compagnie commerciali che trasportano le merci dalla Cina all’Europa. Mark Serreze, il direttore del Centro per l’analisi della neve e dei ghiacci americano, ha detto che in quelle zone «non sarebbe sorprendente se fra vent’anni avessimo un’estate priva di ghiaccio: ecco perché le compagnie commerciali sono così interessate agli sviluppi della faccenda».
(mappa del Wall Street Journal)
La rotta del passaggio a nord-est è più corta di circa 2400 miglia nautiche (un miglio nautico equivale a circa 1,8 chilometri) rispetto a quella che viene normalmente utilizzata per arrivare in Europa dalla Cina: questa passa a sud dell’India e risale il Mar Rosso fino al Canale di Suez, dove poi si accede al Mediterraneo – in tutto circa 8100 miglia nautiche, cioè più di 15000 chilometri. Secondo il Cosco Group, l’azienda statale cinese che possiede la Yong Sheng, utilizzare il passaggio a nord-est può far risparmiare dai 12 ai 15 giorni rispetto al tragitto consueto. In questa ottica la Cina ha ottenuto nei mesi scorsi lo status di “osservatore permanente” all’interno del Consiglio Artico, un’organizzazione internazionale che riunisce i paesi le cui coste si affacciano sul Mare Artico (anche l’Italia è diventata un osservatore permanente a partire dal maggio 2013 per gli stessi interessi commerciali, dice La Stampa).
I problemi legati allo sfruttamento di questa rotta restano però ancora molti: secondo un grosso commerciante greco contattato dal Wall Street Journal le navi mercantili, anche viaggiando d’estate, non potrebbero prevenire del tutto i problemi legati alla creazione improvvisa di banchi di ghiaccio, come ammette anche lo stesso Ufficio informativo per il passaggio a nord-est. Inoltre le compagnie commerciali negli ultimi anni stanno concentrando i propri investimenti nell’utilizzo di navi sempre più grosse, per limitare i costi del carburante: per le difficoltà della rotta però nel passaggio a nord-est dovrebbero essere usate navi più piccole, fatto che limiterebbe i vantaggi del risparmio dei giorni di marcia. A causa di questi problemi la Lloyd List, una società che fornisce analisi per le compagnie commerciali marittime, prevede che entro il 2021 verranno commerciate attraverso il passaggio a nord-est circa 15 milioni di tonnellate di merce, a fronte dei circa 900 milioni transitati nel 2012 attraverso la rotta che passa per il canale di Suez.
foto:NINA LARSON/AFP/Getty Images