Autoritratti messi in scena
Anja Niemi si fa delle foto, ma non delle foto normali: scene angoscianti di film che non esistono, per raccontare stati d'animo e conflitti interni
L’ultimo progetto della fotografa norvegese Anja Niemi combina l’autoritratto con l’idea della messa in scena. La serie di fotografie si intitola Starlets – come vengono chiamate le giovani attrici in ascesa – ed è il risultato di un complicato set, molto simile a quello di un film o di un lavoro sulla moda, dove Niemi si mette nei panni di un personaggio di sua invenzione e con un ruolo il più possibile evocativo: “recita” una parte di una sceneggiatura inesistente.
I set raccontano storie di donne. Le foto mostrano i conflitti interni e i contrasti nelle persone, anche in modo ironico e surreale: l’idea di calarsi nella parte, a volte intervenendo digitalmente sulla fotografia, le serve a ragionare anche su se stessa. In un’intervista con la curatrice Max Houghton, Niemi racconta come ha iniziato a travestirsi per mostrare e rappresentare idee e concetti.
«Mi ricordo che da bambina mi travestivo con gli abiti da cocktail di mia nonna e questo mi faceva sentire sorprendentemente bene. Anche oggi provo la stessa cosa, trasformare se stessi in qualcosa d’altro fa sentire liberi ed è come se non si fosse più responsabili delle proprie azioni per diventare quello che si crede»
Anja Niemi lavora da sola – si fa chiamare ‘one-man band’ – curando ogni aspetto e dettaglio dell’immagine che costruisce, dagli allestimenti ai costumi alle luci al trucco. La serie è stata in mostra in una bella galleria di Londra, la Little Black Gallery, che ha messo in vendita alcune fotografie. La galleria organizza spesso mostre interessanti e propone ogni volta progetti diversi: è possibile seguire le attività sulla pagina Facebook e su Twitter.