Un capo dei narcos è stato arrestato in Messico
Si chiama Armando Ramírez Treviño ed era il leader del Cartello del Golfo
Il governo messicano ha annunciato domenica 18 agosto la cattura di Armando Ramírez Treviño, uno dei criminali più ricercati del Messico. Treviño era considerato il leader del cartello del Golfo, una delle grandi organizzazioni dei narcos che si occupano del commercio di droga e che da molti anni costituiscono uno dei principali problemi per grandi zone del paese, in particolare per gli stati settentrionali al confine degli Stati Uniti. Ramírez Treviño è stato arrestato nello stato di Tamaulipas, nel nord.
Ramírez Treviño era considerato uno dei ricercati più pericolosi anche perché era ritenuto in grado di riunificare il cartello del Golfo con quello dei Los Zetas, uno dei più forti del Messico che nacque nel 2010 separandosi proprio dal cartello del Golfo. Quello di Ramírez Treviño è stato il secondo arresto importante dall’inizio del governo del presidente Enrique Peña Nieto, entrato in carica meno di un anno fa. Circa un mese fa era stato arrestato l’uomo ritenuto a capo dei Los Zetas, Miguel Angel Trevino Morales.
Questi arresti hanno in realtà procurato alcune critiche al nuovo presidente. Durante la campagna elettorale aveva promesso che avrebbe cambiato la sua strategia di lotta ai cartelli. Il suo predecessore, Felipe Calderón, aveva basato la lotta ai narcos sugli arresti dei grandi leader dei cartelli. Secondo alcuni critici, però, questa tattica produceva dei vuoti di potere che a loro volta portavano ad un aumento della violenza.
Peña Nieto promise che avrebbe combattuto la criminalità partendo dal basso, aumentando il numero degli agenti di polizia e cercando di contrastare anche i crimini minori. Nelle ultime settimane, però, i tagli a cui ha sottoposto il programma per aumentare il numero delle forze di polizia e i recenti arresti spettacolari di grandi boss dei cartelli hanno fatto pensare a molti commentatori che la strategia, almeno fino ad ora, non sia molto cambiata.
Foto: Armi sequestrate al cartello del Golfo (AP Photo/Gregory Bull, File)