La giornata in Egitto
I manifestanti hanno dato fuoco a un edificio governativo e promettono nuove proteste, Obama ha annullato un'esercitazione militare, i morti di ieri sono 525
Dopo un mercoledì infernale – 525 morti, fin qui – e un giovedì mattina tranquillo, con le strade del Cairo quasi completamente vuote, nel pomeriggio centinaia di sostenitori del presidente deposto Morsi hanno assaltato alcuni edifici governativi a Giza, circa 20 chilometri a sud-est del Cairo.
I Fratelli Musulmani hanno annunciato altre manifestazioni e il governo egiziano ha diffuso un paio di dichiarazioni particolarmente bellicose. In una si è detto pronto a combattere “gli atti terroristi” dei Fratelli Musulmani e ha denunciato l’esistenza di “un piano criminale” per “distruggere i pilastri dell’Egitto”. In un’altra, diffusa dal ministero dell’Interno, ha autorizzato tutti gli agenti di polizia a usare armi e munizioni per difendere da altri attacchi gli edifici governativi. In serata si prevedono alcuni cortei funebri – sia poliziotti che manifestanti – per le persone morte ieri. Il primo ministro ha accorciato il coprifuoco di due ore: inizierà alle 21 di giovedì (e non alle 19) e finirà alle 6 del mattino di venerdì.
(attenzione, alcune immagini sono forti)
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha parlato alle 16.30 ora italiana. Ha detto che gli Stati Uniti «condannano con la massima forza» l’uso della violenza contro i civili, «difendono i diritti umani, tra cui il diritto a manifestare pacificamente» e sono «contrari allo stato di emergenza e alla legge marziale». Ha spiegato che Stati Uniti ed Egitto hanno un rapporto che va avanti da molto tempo ma che la cooperazione non può continuare come sempre se il governo ad interim e le forze di sicurezza uccidono i civili: per questo ha annullato l’esercitazione militare congiunta tra Stati Uniti ed Egitto che si tiene tradizionalmente ogni due anni e che si sarebbe dovuta tenere il mese prossimo. Obama ha invitato il governo ad avviare un processo di riconciliazione nazionale e ha invitato tutte le parti in causa ad abbandonare la violenza, ma ha precisato che «gli Stati Uniti non possono determinare il futuro dell’Egitto: possono farlo solo gli egiziani». Obama non ha menzionato i discussi aiuti finanziari – 1,3 miliardi di dollari – che gli Stati Uniti inviano ogni anno al governo egiziano.
Secondo l’agenzia di stampa AFP due poliziotti sono stati uccisi oggi a Al-Arish, nella penisola del Sinai, e un altro a Assiout. Reuters scrive che centinaia di sostenitori dei Fratelli Musulmani stanno manifestando ad Alessandria, per protestare contro gli sgomberi e le violenze di ieri al Cairo.
Le autorità governative hanno invece deciso di chiudere il valico di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza nella zona controllata da Hamas: rimarrà chiuso a tempo indeterminato per motivi di sicurezza, riporta AFP. Questa mattina l’agenzia di stampa statale MENA ha diffuso la notizia che le autorità giudiziarie egiziane hanno esteso la detenzione di Mohammed Morsi per altri trenta giorni: l’ex presidente si trova in un luogo segreto ed è accusato di omicidio e spionaggio.
foto: Ed Giles/Getty Images