Obama, la NSA ed Edward Snowden
Il presidente americano ha detto di voler riformare il sistema di sorveglianza della NSA, e ha criticato la Russia per fare cose da "Guerra Fredda"
Alle 15 ora di Washington (in Italia erano le 21), il presidente Barack Obama ha tenuto la prima conferenza stampa dal 30 aprile, parlando soprattutto delle attività di sorveglianza della National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti, per cui l’amministrazione è stata molto criticata dal momento della pubblicazione delle inchieste relative ai documenti ottenuti da Edward Snowden, la fonte di PRISM. Le ultime accuse alle pratiche della NSA sono arrivate giovedì 8 agosto, quando due note società che offrono caselle email sicure, Lavabit e Silent Circle, hanno detto di avere interrotto le loro attività per non essere costrette a collaborare con l’agenzia federale.
Obama ha annunciato delle riforme importanti al sistema americano, che dovrebbe garantire più trasparenza e più equilibrio tra la protezione delle libertà civili dei cittadini statunitensi e la priorità della sicurezza del governo di Washington: si tratta della riforma della sezione 215 del Patrioct Act – cioè quella che permette la raccolta delle informazioni contenute nei tabulati telefonici in particolari circostanze – e della tanto discussa Foreign Intelligence Surveillance Court (FISC), cioè il tribunale federale segreto che concede le autorizzazioni alla NSA per la raccolta di informazioni riservate in possesso delle grandi aziende informatiche, come Microsoft, Yahoo, Google e Facebook.
Obama ha confermato anche la creazione di un nuovo sito internet che dovrebbe garantire più trasparenza riguardo le attività di sorveglianza del governo statunitense – principalmente condotte dalla NSA: il sito, che sarà aperto la prossima settimana, avrà una sezione apposita per permettere ai cittadini di rivolgere le loro domande su questo tipo di programmi.
Obama ha parlato anche dei rapporti degli Stati Uniti con la Russia, che si sono complicati dopo che il governo di Mosca ha concesso l’asilo temporaneo di un anno a Snowden, permettendogli di lasciare dopo diverse settimane la zona di transito dell’aeroporto della capitale russa. Mercoledì 7 agosto Obama aveva cancellato il vertice in programma con Vladimir Putin: il presidente americano ha negato che la decisione sia stata legata al caso specifico di Snowden, e ha detto che si è trattato di una valutazione più ampia sulle politiche da “Guerra Fredda” che Putin sta portando avanti su diverse questioni.
Uno dei temi di attrito tra i due paesi su cui si è parlato in questi ultimi giorni è stato quello dei diritti degli atleti gay che parteciperanno alle olimpiadi invernali di Sochi del febbraio 2014. Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale (IOC), ha chiesto chiarimenti al governo russo su come verrà applicata – e se verrà applicata – la nuova legge contro i gay adottata recentemente dalla Duma (il parlamento russo), che di fatto non permette di parlare dell’omosessualità nel paese. Durante la conferenza stampa Obama, in evidente polemica con questa politica anti-gay, ha detto di sperare che gli atleti gay e lesbiche statunitensi portino a casa delle medaglie.
Diversi esperti, tra cui Spencer Ackerman del Guardian, sono d’accordo nel ritenere che le due riforme annunciate da Obama saranno – se realizzate – un passo molto importante per rivedere la libertà e la portata delle politiche di sorveglianza del governo degli Stati Uniti su conversazioni telefoniche e sul web considerate sensibili per la sicurezza nazionale. Chiudendo il suo intervento su Snowden e la sorveglianza della NSA, Obama ha detto: «Non credo che il signor Snowden sia un patriota».