Gli incendi in Sardegna
La situazione è grave da alcuni giorni: decine di persone hanno lasciato le loro case e ci sono polemiche sull'uso dei Canadair
Diversi incendi si sono sviluppati negli ultimi giorni in Sardegna: tra mercoledì 7 e giovedì 8 agosto, in diverse zone dell’isola, sono stati distrutti – secondo una stima riportata dalla stampa locale – circa 8 mila ettari di bosco. Finora ci sono quattro feriti, tra ustionati e intossicati. Oggi la situazione potrebbe essere aggravata dai forti venti che, secondo le previsioni, dovrebbero soffiare da nordovest.
Circa quattromila persone sono impegnate nelle operazioni di contenimento e spegnimento degli incendi, con l’aiuto di dodici elicotteri della Regione Sardegna e il sostegno di alcuni Canadair della flotta statale. Gli incendi più grandi, rimasti attivi nel corso della notte tra giovedì e venerdì, sono quelli di Laconi – tra la provincia di Oristano e la provincia di Nuoro, a causa del quale sono state evacuate 40 persone nei pressi del paese di Sant’Ignazio – e di Villagrande Strisaili in Ogliastra, nel centro-est dell’isola. Altri incendi sono in corso nella provincia di Cagliari, una delle più colpite nei giorni scorsi.
Il presidente della Sardegna Ugo Cappellacci e altri parlamentari sardi (come Luciano Uras, SEL, Caterina Pes, PD, e Salvatore Cicu, PdL) hanno criticato il governo e la Protezione Civile per come hanno gestito le emergenze. Alcuni amministratori locali hanno denunciato il fatto che i Canadair – i grandi aerei anfibi in grado di riversare migliaia di litri d’acqua nelle zone degli incendi – non sono intervenuti in alcune circostanze e in altre hanno sbagliato i tempi di intervento.
Giovedì 8 agosto la Protezione Civile ha scritto in un comunicato che nel corso della giornata sono arrivate 21 richieste di intervento con i Canadair CL-415 della flotta aerea dello stato, tra cui “ben 8 in Sardegna”. Gli interventi dei mezzi della Protezione Civile regionale, invece, sono monitorati giornalmente sul sito istituzionale. La Protezione Civile nazionale riconosce però quotidianamente che non è in grado di far fronte a tutte le richieste:
Alle richieste di supporto delle Regioni è stato possibile rispondere contando su 14 Canadair, 5 dei quali solo in Sardegna dove i roghi sono stati più numerosi. […] A causa dell’alto numero di richieste di concorso aereo giunte dalle Regioni e nonostante il dispiegamento di tutte le risorse statali disponibili, non è stato possibile garantire, per il momento, l’invio di velivoli su tutti gli incendi.
Per l’utilizzo dei Canadair statali la procedura delle richieste è la seguente: le Regioni fanno richiesta al Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) della Protezione Civile, mentre la gestione operativa della flotta aerea dei Canadair è stata recentemente affidata ai Vigili del Fuoco (prima erano gestiti dalla stessa Protezione Civile). Già a maggio del 2013, quando era avvenuto il passaggio di consegne, era stato segnalato che il numero di Canadair disponibili per questa stagione estiva sarebbe rimasto a diciannove (di cui 15 operativi e quattro fermi a turno per manutenzione), ma ci sarebbe stata una complessiva diminuzione dei mezzi disponibili – rispetto allo scorso anno, quando tra aerei ed elicotteri c’erano una trentina di mezzi – “causata della contrazione delle risorse statali”.