Breaking Bad, dove eravamo rimasti
Un riepilogo per chi ha visto le prime cinque stagioni o è troppo pigro per rimettersi in pari: la stagione finale inizia l'11 agosto negli Stati Uniti
Il prossimo 11 agosto negli Stati Uniti andrà in onda il primo degli otto episodi finali di Breaking Bad, serie televisiva creata e co-sceneggiata da Vince Gilligan e trasmessa dall’emittente via cavo statunitense AMC a partire dal 20 gennaio 2008 (in Italia i nuovi episodi andranno in onda da settembre su AXN). Dopo 54 episodi, decine di premi, il riconoscimento da parte della critica come una delle migliori serie televisive di sempre, milioni di fan, centinaia di tributi video (il nostro preferito resta questo), meme, illustrazioni, è arrivato quel momento lì: quello in cui una serie così apprezzata si avvia alla conclusione, e chi la guarda non sa se essere più entusiasta o più triste.
Il finale di una serie tv con questo seguito è un momento molto delicato sia per gli spettatori che per gli autori: per le speranze e le aspettative da non deludere, per il desiderio di chiudere anni di lavoro in modo coerente e allo stesso tempo sorprendente e non scontato. Con Breaking Bad tutto questo è amplificato dall’evoluzione che la serie e soprattutto i suoi personaggi hanno avuto nel corso delle stagioni: i temi, i toni, le atmosfere sono diventati col tempo sempre più cupi e surreali e il protagonista pacato ed insicuro dell’inizio, il professore di chimica Walter White (che si ritrova a cucinare metanfetamine per bisogno e opportunità, aiutato dal suo ex studente Jesse Pinkam) col passare del tempo si è ritrovato ad essere sempre più schiacciato da Heisenberg, il suo alter ego violento, calcolatore e senza scrupoli, in una trasformazione tragica dell’eroe nel suo stesso antagonista.
(occhio: da qui in poi valanghe di spoiler per chi non ha visto la quinta stagione)
Un video pubblicato dal canale YouTube BettingBad ha mostrato tutto quello che è successo finora nella serie, concentrato in 9 minuti. Per tornare agli ultimi episodi, invece, questo è il punto in cui eravamo rimasti: la quinta stagione si apre con un Walter confuso e trasandato che nel giorno del suo 52esimo compleanno si trova in una cittadina lontana da Albuquerque per acquistare un fucile d’assalto da un trafficante d’armi. Un flashforward seguito dal racconto (che durerà per le successive sette puntate) di come Walter fosse arrivato fino a quel punto.
Dopo l’incredibile omicidio di Gus Fring (quello di Los Pollos Hermanos) e l’esplosione del laboratorio di metanfetamina, la polizia guidata dal cognato di Walter, Hank, continua a indagare sulle violenze e la droga. Mike ritorna in New Mexico per vendicare la morte del suo ex capo Gustavo; Skyler è sempre più preoccupata per l’incolumità dei suoi figli e sempre più terrorizzata da Walter, che è ritornato a vivere con lei. Walter però si impone e prende il controllo della situazione, come sempre: convince Mike a rimettersi in affari con lui e Jesse; asseconda Skyler permettendo che i suoi figli vadano a vivere temporaneamente a casa di Hank e Marie.
Nel frattempo tra magneti giganti, collegamenti con aziende in Germania, uno spettacolare assalto a un treno per procurarsi la metilammina, ingrediente necessario per cucinare la metanfetamina, l’idea di creare un laboratorio mobile nelle case da ripulire sotto la copertura di un compagnia di disinfestazione, la storia prende una piega sempre più violenta e inaspettata: Walter diventa sempre più “delirante” e convinto ad andare avanti usando tutti i mezzi possibili, attraverso una serie di azioni drasticamente crudeli (come definire “necessaria” la morte di un bambino, commissionare l’omicidio in carcere di 9 collaboratori di Fring potenzialmente pericolosi e infine uccidere Mike, inutilmente), riuscendo anche a spaventare Jesse, sempre più attonito nel vedere la piega che stanno prendendo le cose.
Infine, nell’ultima puntata, dopo che Walter ha sistemato i suoi problemi, ha ripreso i figli a vivere con sé, ha iniziato un nuovo business con una collaboratrice di Fring, Lydia, per vendere la metanfetamina in Repubblica Ceca, ha trovato un nuovo assistente, Todd (dopo la resa di Jesse, sempre più spaventato), arriva il colpo di scena finale, quello che ci fa finalmente presagire il motivo per cui Walter potesse aver bisogno di un fucile nel giorno del suo 52esimo compleanno: Hank, invitato a casa di Walter e Skyler, trova in bagno il libro di Walt Whitman “Foglie d’erba” che Gale Boetticher aveva regalato al “suo maestro” Walter quando i due lavoravano assieme nel laboratorio di metanfetamina di Fring. Leggendo la dedica Hank capisce – capisce? – che è suo cognato il “maestro” a cui Gale si riferiva nel suo diario personale, e che quindi è anche l’uomo che sta cercando nella sua indagine. BAM!