• Mondo
  • Lunedì 5 agosto 2013

La storia di Daniel Galvan Viña

Condannato per pedofilia in Marocco gli è stata concessa la grazia, poi revocata. Il caso ha rischiato di creare un incidente diplomatico tra Spagna e Marocco

SANTIAGO DE COMPOSTELA, SPAIN - JULY 28: Policeman guard the garage door of Santiago First Court building prior to the arrival of Jose Garzon Amo, Santiago high speed train crash driver, on July 28, 2013 in Santiago de Compostela, Spain. The high speed train crashed after it derailed on a bend as it approached the north-western Spanish city of Santiago de Compostela at 8:40pm on July 24th. At least 78 people have died and a further 131 are reported injured. The crash occured on the eve of the Santiago de Compostela Festivities. The train driver, Garzon Amo, has been formally accused of reckless homicide and remains in custody awaiting an appearance in court. (Photo by Gonzalo Arroyo/Getty Images)
SANTIAGO DE COMPOSTELA, SPAIN - JULY 28: Policeman guard the garage door of Santiago First Court building prior to the arrival of Jose Garzon Amo, Santiago high speed train crash driver, on July 28, 2013 in Santiago de Compostela, Spain. The high speed train crashed after it derailed on a bend as it approached the north-western Spanish city of Santiago de Compostela at 8:40pm on July 24th. At least 78 people have died and a further 131 are reported injured. The crash occured on the eve of the Santiago de Compostela Festivities. The train driver, Garzon Amo, has been formally accused of reckless homicide and remains in custody awaiting an appearance in court. (Photo by Gonzalo Arroyo/Getty Images)

Daniel Galvan Viña è un cittadino spagnolo di 63 anni di origine curda nato in Iraq nel 1950. In questi giorni la sua figura è stata al centro di un “quasi incidente diplomatico” tra Spagna e Marocco.  La sua storia è da giorni sulle prime pagine dei maggiori quotidiani spagnoli.

Nel 2011 Daniel Galvan Viña venne arrestato in Marocco, dove si era trasferito a Kenitra una cittadina poco distante da Rabat, con l’accusa di pedofilia. Fu condannato a 30 anni di carcere alla fine di un processo molto difficile e delicato, durante il quale diversi bambini e ragazzini vittime di abusi testimoniarono contro di lui. Tre settimane fa, durante la visita del re di Spagna Juan Carlos a Rabat, la capitale del Marocco, la casa reale spagnola ha chiesto, come da consuetudine negli incontri di questo tipo tra i sovrani dei due paesi, che venisse concessa la grazia ai cittadini spagnoli che si trovano nelle prigioni marocchine. Tra le persone che l’hanno ottenuta dal re del Marocco il 30 luglio scorso, nel giorno della festa della monarchia, c’è stato un po’ a sorpresa anche Galvan Viña.

Di Daniel Galvan Viña si sa che ha lavorato presso l’Università di Murcia, una città nel sud della Spagna, tra il 1996 e il 2002. Fu assunto principalmente per la sua conoscenza delle lingue, tra le quali l’arabo e impiegato presso il Dipartimento di Relazioni Internazionali dell’ateneo. Galvan ha raccontato di aver fatto parte dell’esercito iracheno, con i gradi di generale, diventando poi spia collaborazionista dell’Occidente durante la fase di deposizione dell’ex presidente dell’Iraq Saddam Hussein. Questa parte della sua biografia non sembra aver trovato conferma nei racconti dei suoi ex colleghi di università. Le ombre sulla vita di Galvan hanno comunque alimentato alcune voci secondo le quali la concessione della grazia non sarebbe stato un errore burocratico ma che dietro a questa operazione ci siano addirittura i servizi segreti marocchini e quelli spagnoli. Secondo quanto hanno riportato diversi siti di news internazionali, durante il suo presunto servizio in Iraq, Galvan Viña collaborò con i servizi segreti spagnoli che, in cambio del suo aiuto nella deposizione di Saddam Hussein, gli fornirono una nuova identità. Galvan Viña divenne quindi un professore universitario in pensione e si trasferì in Marocco dove nel 2010 la polizia marocchina lo arrestò, dopo essere entrata in possesso di alcuni cd che contenevano immagini dello stesso Galvan mentre abusava di diversi bambini. Nella condanna, arrivata nel settembre 2011, si scrisse che Galvan Viña aveva violentato undici bambini, di età compresa tra i 4 e i 14 anni.

La decisione del re Mohamed VI di comprendere Galvan tra i destinatari del provvedimento di grazia ha provocato grande indignazione a Rabat, dove molte persone hanno protestato chiedendo il ritiro del provvedimento. Il 31 luglio, tramite un comunicato, il re ha spiegato di non essere stato a conoscenza della presenza di Galvan Viña nella lista delle persone liberate e domenica 4 agosto ha deciso di revocare la grazia nei suoi confronti: si è trattato di una decisione “eccezionale”, c’è scritto nell’annuncio pubblicato sul sito dell’ufficio reale, a causa della “gravità dei crimini commessi e per non mancare di rispetto alle vittime”. Quando il re ha deciso di ritirare la grazia, Galvan Viña era già rientrato in Spagna: secondo alcune ricostruzioni, dopo essere stato liberato dal carcere di Kenitra dove si trovava, Galvan Viña sarebbe andato al consolato spagnolo per rinnovare il suo passaporto e poi sarebbe partito per la Spagna. Il 5 agosto Galvan Viña è stato arrestato a Murcia in Spagna, e ora si attende di capire come evolverà la sua situazione giudiziaria. I giudici spagnoli infatti devono decidere se Galvan deve scontare il resto della sua pena in Spagna oppure essere estradato nuovamente in Marocco.

 

Foto: Gonzalo Arroyo/Getty Images