Le manifestazioni in Tunisia
Decine di migliaia di sostenitori del governo in piazza per rispondere alle proteste dell'opposizione
Alcune decine di migliaia di persone hanno manifestato sabato 3 agosto a Tunisi a favore del governo e contro la possibilità di un colpo di stato simile a quello avvenuto in Egitto. Secondo alcuni membri del partito islamico moderato Ennahda, il principale sostenitore del governo, i manifestanti erano almeno 150 mila. I corrispondenti dell’agenzia di stampa Reuters dicono che la Tunisia sta attraversando la crisi politica peggiore dalla rivoluzione del gennaio 2011, che portò alla fuga del dittatore Zine El Abidine Ben Ali.
La manifestazione di ieri è stata convocata in risposta a una serie di proteste organizzate dall’opposizione, che si è radunata in questi giorni per chiedere le dimissioni del governo. L’opposizione ha promesso di ritornare in piazza domenica 4 e mercoledì 6 agosto per ricordare Chokri Belaid, uno dei leader dell’opposizione ucciso sei mesi fa, il 7 febbraio 2013.
I sostenitori del governo hanno cantato slogan come “No al colpo di stato, sì alle elezioni”, un riferimento al colpo di stato con cui a luglio il presidente egiziano Mohamed Morsi è stato deposto dall’esercito. Il leader del partito Ennahda Rachid Ghannouchi, parlando durante la manifestazione, ha detto: «La controrivoluzione non vincerà».
Dall’inizio dell’anno due politici dell’opposizione liberale sono stati uccisi e in molti hanno accusato Ennhada di non fare abbastanza per limitare la violenza nel paese. Il governo è stato criticato per aver cercato di limitare la libertà di espressione, come nel caso del rapper Ala Yaacoub arrestato il 25 luglio.
Il governo e Ennhada non hanno avuto problemi soltanto con i laici. Alcuni degli scontri più violenti degli ultimi mesi sono avvenuti tra il governo e gli estremisti di Ansar al Sharia: a maggio ci sono stati scontri in tutto il paese dopo che il governo aveva vietato il congresso del movimento per motivi di ordine pubblico.