Perché Mauri è stato squalificato
Per sei mesi, insieme ad altri giocatori, per una partita del 2011 (lui è il capitano della Lazio)
Venerdì 2 agosto la commissione disciplinare della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) ha annunciato le sue decisioni su uno dei filoni – precisamente il “Cremona quater” – dell’inchiesta su calcio e scommesse. La decisione che è stata più ripresa riguarda il calciatore 33enne Stefano Mauri, attuale capitano della Lazio, che è stato squalificato per sei mesi.
Come spiegano le motivazioni della decisione, pubblicate sul sito della FIGC, la questione riguardava due partite delle ultime giornate del campionato di Serie A 2010-2011: Lazio-Genoa del 14 maggio e Lecce-Lazio del 22 maggio 2011.
Gli accusati erano un ex giocatore, Alessandro Zamperini, e sette giocatori allora in attività: oltre a Stefano Mauri, tre giocatori del Lecce (Benassi, Ferrario e Rosati), uno del Genoa (Milanetto) e due del Piacenza (Cassano e Gervasoni). Erano stati deferiti – cioè rinviati a giudizio – con l’accusa di aver alterato il risultato delle due gare in accordo con un gruppo chiamato dalla stampa – e dalla stessa sentenza – “gli zingari”, attivo nel settore delle scommesse. Le società di Genoa, Lecce e Lazio erano state deferite anch’esse per il principio della “responsabilità oggettiva” nei confronti dei propri tesserati.
Le valutazioni della commissione si sono basate soprattutto sugli atti dell’inchiesta penale che è in corso sulle stesse vicende da parte della procura di Cremona, e in particolare dalle dichiarazioni di Gervasoni, che nel corso di diversi interrogatori aveva raccontato comportamenti scorretti suoi e degli altri deferiti. La procura federale aveva chiesto per Mauri una squalifica di 4 anni e 6 mesi, la più alta tra tutti i giocatori allora in attività, e molte altre sanzioni tra cui 6 punti di penalizzazione per la Lazio nel prossimo campionato.
Le decisioni pubblicate oggi sono state molto più leggere per i deferiti, anche se la commissione ha dichiarato nella sentenza di aver rilevato “comportamenti palesemente incompatibili con i principi fondamentali di lealtà, correttezza e probità”. Per quanto riguarda Lazio-Genoa, però, la commissione ha stabilito che non c’erano le prove dell’accordo per truccare la partita e ha quindi prosciolto Mauri, Milanetto, Benassi, Rosati e l’ex giocatore Zamperini.
Per la gara Lecce-Lazio, la commissione ha deciso che le irregolarità commesse dai giocatori in attività furono solo di omessa denuncia dell’interessamento del gruppo degli “zingari” a truccare la gara e guadagnare poi con le scommesse, mentre in concreto non è stato fatto nulla per modificare lo svolgimento regolare della partita. È stato quindi squalificato per due mesi Gervasoni, per quattro mesi Cassano e per sei mesi sia Ferrario che Mauri. L’ex giocatore Zamperini è stato squalificato per due anni. Le due società Lecce e Lazio, chiamate in causa per il principio della “responsabilità oggettiva” dei tesserati (che riconosce una responsabilità anche senza l’effettiva partecipazione della società), a due multe di 20 mila euro per il Lecce e di 40 mila per la Lazio. Gli avvocati di Mauri hanno detto che faranno ricorso in appello.
Foto: Giuseppe Bellini/Getty Images