L’allerta degli Stati Uniti per il terrorismo
Domenica chiuderanno alcune sedi diplomatiche, e i turisti americani dovranno fare attenzione: ci sarebbero minacce credibili di al Qaida agli Usa
L’amministrazione degli Stati Uniti ha diffuso venerdì 2 agosto un comunicato per mettere in guardia i cittadini statunitensi dal compiere viaggi internazionali, soprattutto verso i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa: l’allarme dell’amministrazione, che durerà fino al 31 di agosto, ha seguito di un giorno la comunicazione della chiusura di diverse ambasciate e consolati americani nelle stesse due aree. Il motivo spiegato dall’amministrazione è legato alla possibilità di attacchi terroristici di al Qaida, anche se non è stato specificato nessun altro dettaglio.
La diffusione di questi comunicati è piuttosto insolita: per il momento il governo ha giustificato i due comunicati dicendo di essere in possesso di alcune informazioni che confermerebbero il pericolo di attentati terroristici. La chiusura delle sedi diplomatiche degli Stati Uniti dovrebbe durare solo questo fine settimana, anche se l’amministrazione ha specificato che ulteriori misure potrebbero essere prese anche in futuro (qui la lista completa delle sedi diplomatiche che verranno chiuse).
Il comunicato riguardante le cautele da prendere in caso di viaggio in certi paesi dice:
«I terroristi possono scegliere di usare una varietà di mezzi e armi e obiettivi, sia di interesse pubblico che privato. I cittadini statunitensi devono ricordare le capacità dei terroristi di attaccare il sistema di trasporti pubblici e altre infrastrutture per turisti. I terroristi hanno avuto come obiettivo e hanno attaccato metropolitane e ferrovie, ma anche l’aviazione e i sistemi marittimi».
L’esperta di terrorismo Xenia Dormandy, direttrice del think tank britannico Chatham House, ha detto che è la prima volta, a sua memoria, che gli Stati Uniti hanno chiuso un numero così alto di sedi diplomatiche tutte insieme: «Il fatto è che loro hanno chiaramente delle informazioni di intelligence provenienti da diverse fonti che c’è una minaccia legata ad al Qaida o ad un affiliato di al Qaida». Dormandy ha aggiunto che la decisione degli Stati Uniti è stata molto probabilmente influenzata dall’attacco al consolato a Bengasi, in Libia, dello scorso settembre, che provocò la morte dell’ambasciatore statunitense Christopher Stevens e di altri tre americani.