Un dirigente dell’opposizione in Tunisia è stato ucciso
Mohamed Brahmi, 58 anni, fondatore di uno dei partiti laici del paese: è il secondo assassinio politico dall'inizio dell'anno
Mohamed Brahmi, politico dirigente dell’opposizione tunisina, è stato ucciso la mattina di giovedì 25 luglio, giorno della festa nazionale d’indipendenza della Tunisia dalla Francia, fuori dalla sua casa a Tunisi, la capitale del paese. Secondo le prime ricostruzioni fornite dalla televisione di stato e dall’agenzia di stampa ufficiale TAP, due uomini su una motocicletta hanno sparato a Brahmi di fronte alla moglie e alla figlia (secondo la televisione di stato avrebbero sparato 11 volte).
Brahmi aveva 58 anni: è stato fondatore e segretario generale del Movimento del Popolo (Echaâb), partito di opposizione laico e nazionalista, nato dopo la fine della ultraventennale presidenza di Ben Ali nel 2011. È stato anche membro dell’Assemblea Nazionale Costituente che era incaricata di scrivere la nuova Costituzione del paese.
L’assassinio di Brahmi è il secondo attentato mortale contro un esponente dell’opposizione in Tunisia dall’inizio dell’anno. A febbraio il politico laico Chokri Belaid fu ucciso fuori da casa sua, sempre a Tunisi: l’attacco aveva provocato grandi proteste in tutto il paese e aveva costretto il primo ministro, Hamadi Jebali, a dimettersi dal suo incarico nel marzo 2013. Belaid era il coordinatore della coalizione Fronte Popolare, cioè il gruppo di opposizione più grande in Tunisia che raggruppa diversi partiti, tra cui proprio quello di Brahmi.
In Tunisia Brahmi non era un personaggio politico così rilevante come Belaid, ma anche lui era un convinto oppositore di Ennahda, partito islamico moderato al governo, di cui fa parte anche l’ex primo ministro Jebali. Dopo l’assassinio di Belaid, molti tunisini hanno accusato Enhada di non fare abbastanza per fermare l’aumento della violenza islamista nel paese, che alcuni sostengono sia stata fomentata dal partito al governo. Dopo la diffusione della notizia dell’uccisione di Brahmi, migliaia di tunisini, scrive Al Jazeera, hanno protestato di fronte all’edificio del ministero degli Interni a Tunisi.