I due terremoti in Cina
Nella provincia del Gansu, hanno causato almeno 75 morti: il più forte è stato di magnitudo 6.6, ci sono centinaia di feriti e di edifici distrutti
Almeno 75 persone sono morte nella Cina nord-occidentale a causa di due forti terremoti che si sono verificati nelle prime ore di lunedì 22 luglio. Stando alle informazioni diffuse dal centro sismologico della provincia del Gansu, le scosse più forti sono state di magnitudo 5.9 e 5.6. Secondo il Centro per la rilevazione dei terremoti di Pechino, il terremoto più forte è stato di magnitudo 6.6, ha riferito l’agenzia di stampa Xinhua. Le autorità locali stimano che circa 580 persone abbiano subito ferite a causa dei crolli dovuti alle scosse e ci sono 14 dispersi. Le prime stime parlano di 1.200 edifici crollati e di 21mila costruzioni seriamente danneggiate.
I due terremoti sono stati rilevati, tra gli altri, dai sismografi della Geological Survey degli Stati Uniti (USGS). Il primo di magnitudo 5.9 si è verificato alle 7:45 del mattino (1:45 in Italia) con un epicentro a 151 chilometri di distanza da Beidao, nella provincia del Gansu. Il secondo, con magnitudo 5.6, si è verificato nella stessa zona alle 9:12 del mattino (3:12 in Italia).
Solo nella contea dello Zhangxian, sempre nella provincia del Gansu, almeno 5.600 edifici hanno subito danni a causa delle scosse e ci sono notizie di 380 case crollate. In diverse zone della provincia manca la corrente elettrica e le comunicazioni sono difficili perché sono stati danneggiati alcuni ripetitori per i telefoni cellulari. Sul posto sono al lavoro centinaia di squadre di soccorso: come avviene di frequente in casi come questi, le prime attività riguardano la ricerca di persone rimaste sotto la macerie e ancora vive.
La televisione di stato cinese ha mostrato alcune immagini di edifici distrutti e danneggiati nella provincia del Gansu, ma l’effettiva dimensione dei danni causata dal terremoto non è ancora del tutto chiara. Secondo l’agenzia di stampa Xinhua, che è controllata dallo stato, i due terremoti hanno causato diverse frane in prossimità delle zone abitate.
Nella provincia del Gansu sono al lavoro 500 soldati, mentre nelle prossime ore saranno trasportate centinaia di tende e coperte per dare un riparo a chi non può rientrare nella propria abitazione.