Il mercato dei rifiuti a Città del Messico
Una volta al mese si possono scambiare rifiuti con altri prodotti, soprattutto agricoli: un'iniziativa di grande successo (forse anche troppo)
A Città del Messico, capitale del Messico, dal marzo dello scorso anno l’amministrazione locale organizza ogni mese un mercato particolare, il “Mercado del Trueque” (“Mercato del Baratto”), in cui è possibile scambiare rifiuti con diversi tipi di prodotti agricoli, come pomodori, cipolle, cavoli, spinaci, formaggi e recentemente anche dispositivi elettronici. Nel corso dell’ultimo anno il mercato ha avuto grande successo. Da qualche tempo è diventato però troppo frequentato e popolare: i prodotti agricoli finiscono presto e in tarda mattinata è rimasto poco o niente da poter scambiare. Gli impiegati che ci lavorano hanno cominciato a dare in cambio dei rifiuti alcuni buoni, che i clienti possono utilizzare per acquistare ortaggi e altri prodotti direttamente dagli agricoltori nelle periferie della città.
Liliana Balcazar, che lavora al dipartimento dell’Ambiente di Città del Messico e che gestisce ogni mese il mercato, ha spiegato che «l’obiettivo è che le persone imparino a separare, gestire e valutare i rifiuti che producono». Il mercato si tiene ogni mese al Parco di Chapultec, anche se a volte, spiegano gli organizzatori, si tengono delle edizioni itineranti in diverse zone della città.
Il mercato arriva a ricevere anche 12 tonnellate di rifiuti a volta, ma solo appartenenti a categorie ben definite, specificate sul sito del dipartimento dell’Ambiente di Città del Messico. Sempre sul sito, sono accessibili i dati dei rifiuti raccolti per ogni edizione del mercato, divisi per categoria di materiale. I rifiuti che si possono scambiare sono carta, vetro, cartone, lattine di alluminio, PET e tetrapak, oltre che dispositivi elettronici divisi in tre categorie (generici, cavi e dispositivi mobili): devono essere consegnati già separati e lavati, per un minimo di un chilo di rifiuti a persona e un massimo di 10 chili.
Come hanno spiegato gli organizzatori, il mercato è frequentato da persone di tutti i tipi: dal professionista che si porta dietro una valigia piena di bottiglie vuote di vino, a persone più povere che portano cose trovate per strada. Ogni edizione attira circa 2500 persone: durante il suo primo anno di attività il mercato del Trueque ha ricevuto un totale di 198 tonnellate di materiale riciclabile, e ha dato grandi opportunità economiche a piccole aziende agricole periferiche di diverse zone del distretto federale di Città del Messico.
L’idea di un mercato così particolare è nata dopo che all’inizio del 2012 è stata chiusa l’enorme discarica cittadina di Bordo Poniente, che gestiva 1430 tonnellate di rifiuti al giorno. I rifiuti di Città del Messico – circa 12mila tonnellate prodotti al giorno, di cui solo il 12 per cento riciclate – erano stati trasportati poco a poco in alcuni degli stati confinanti, processo che aveva comportato costi considerevoli. Nel marzo 2012 l’amministrazione di Città del Messico ha pubblicato un bando di gara internazionale per realizzare un impianto di produzione di biogas sul terreno di Bordo Poniente, che si è poi aggiudicato un consorzio spagnolo.
foto: Persone in coda per accedere al mercato del baratto a Città del Messico (Dipartimento dell’Ambiente di Città del Messico)