Il carcere di John McTiernan
Il regista di "Caccia a Ottobre Rosso" e "Die Hard" è detenuto per aver mentito all'FBI, al telefono
Il 15 luglio scorso ricorrevano i 25 anni dall’uscita di Die Hard, considerato uno dei migliori film d’azione americani di tutti i tempi, che ha avviato una serie arrivata al quarto sequel. In tutti Bruce Willis interpreta il protagonista, il poliziotto John McClane. Il primo film ebbe un grande successo, incassando più di 140 milioni di dollari e generando un merchandising di fumetti, gadget e magliette che ha fatto guadagnare alla casa di produzione circa 500 milioni di dollari.
John McTiernan, il regista del primo e terzo film della saga, ha poi diretto altri film di un certo successo come Caccia a Ottobre Rosso, Gioco a due e Last Action Hero – L’ultimo grande eroe, e ha lavorato con moltissimi attori famosi, fra i quali Sean Connery, Arnold Schwarzenegger, Pierce Brosnan e Alec Baldwin.
McTiernan ha girato l’ultimo film nel 2003, un thriller con John Travolta e Samuel Jackson intitolato Basic, che andò piuttosto bene. Ma dal 2006 è rimasto coinvolto in un lungo processo alla fine del quale, nel 2013, è stato condannato a un anno di prigione per aver mentito a un agente dell’FBI. Quindi si trova ora nel carcere di Yankton, una città di circa 14 mila abitanti in South Dakota, e gli rimangono ancora 9 mesi di pena da scontare.
Gail Sistrunk, la moglie di McTiernan, ha fatto visita per la prima volta al marito un mese dopo il suo ingresso nella prigione, nel maggio del 2013. Ha raccontato al sito Buzzfeed che non lo riconobbe, quando entrò nella stanza in cui lo stava aspettando: abbracciandolo, ha detto, nascose il viso contro la spalla di suo marito, «perché non mi vedesse piangere». McTiernan, che ai tempi aveva perso quasi dieci chili, cominciò a piangere a sua volta.
La storia, dall’inizio
La storia comincia nel 2002, quando l’FBI cominciò a indagare su Anthony Pellicano, un investigatore privato spesso assunto da attori e registi di Hollywood. Pellicano era sospettato di avere intercettato illegalmente moltissime persone nel corso delle sue indagini, spesso condotte oltre i limiti della legalità, e di avere minacciato violentemente alcuni giornalisti. Allora se ne parlò molto: nel 2006 Vanity Fair predisse che «molti personaggi importanti ne usciranno demoliti» e si fecero i nomi, fra gli altri, di Tom Cruise e Michael Jackson.
Quando si concluse il processo, nel 2008, Pellicano venne giudicato colpevole assieme ad altre quattro persone per intercettazioni illegali e associazione a delinquere, e fu condannato a 15 anni di carcere. Contestualmente venne anche condannato a un anno di prigione per falsa testimonianza l’unico personaggio famoso che era stato in effetti indagato, John McTiernan. «Se hanno la possibilità di fare questo a John McTiernan, allora può capitare a chiunque», ha detto l’attore Alec Baldwin, che ha lavorato con lui in Caccia a Ottobre Rosso.
La sera del 16 febbraio 2006 McTiernan stava cenando da solo, nella sua casa di Dayton, nel Wyoming. Era tornato da poco dalla Thailandia e aveva appena preso alcune medicine. A un certo punto ricevette una chiamata da una persona che si identificò come un agente dell’FBI, che gli fece alcune domande riguardo i suoi rapporti con Anthony Pellicano. McTiernan lo aveva assunto più volte, a partire dal 1998, per sorvegliare la sua ex moglie e un produttore che pensava lo ostacolasse, ma gli fu chiesto se lo avesse fatto un’unica volta, «quella volta», anche se non è chiaro a quale si riferisse l’agente dell’FBI. McTiernan rispose di sì, sbrigativamente.
L’FBI scoprì che aveva mentito e lo accusò di falsa testimonianza. McTiernan sulle prime si dichiarò colpevole, ma su consiglio del suo avvocato ritirò la dichiarazione e decise di fare ricorso. L’accusa considerò questo come un secondo reato di falsa testimonianza, e richiese una pena ancora più severa.
Tra le varie difese, i collaboratori di McTiernan sostennero che uno dei procuratori che lavoravano al caso – Daniel Saunders, un ex attore rimasto per qualche tempo ai margini del mondo del cinema che si era poi laureato in legge all’università di Berkeley, in California – avesse fatto dei provini per Die Hard e Caccia a Ottobre Rosso e fosse stato scartato. Saunders, in un’intervista con Buzzfeed, ha negato tutto, dicendo che ai tempi dell’audizione per Caccia a Ottobre Rosso era già immatricolato a Berkeley; in realtà si svolsero nel 1988, e lui avrebbe fatto richiesta per entrare all’università solo l’anno dopo, nel 1989. Saunders ha comunque detto di «non avere mai fatto audizioni per recitare in alcun film» e che potrebbe fare causa per le molte falsità che a suo dire sono circolate sul suo conto.
Dal 2006 al 2012 la vicenda processuale diventò complicatissima; gli avvocati di McTiernan dissero all’FBI che le prove erano deboli o false e che la telefonata con l’agente dell’FBI era stata male interpretata nel corso del processo, ma tutti i ricorsi vennero rigettati. La Corte Suprema, il cui intervento sul caso venne richiesto dagli avvocati della difesa, rifiutò di intervenire nel gennaio del 2013. Il 3 aprile 2013 è cominciato il periodo di reclusione di McTiernan. Gli avvocati dicono di sperare che si riduca di qualche mese in seguito alla buona condotta del loro cliente.
(foto: JOHANNA LEGUERRE/AFP/Getty Images)