Il campo profughi di Zaatari
Le immagini impressionanti dall'alto: si trova in Giordania, ospita 115 mila siriani scappati dalla guerra e lo ha visitato ieri il segretario di stato americano John Kerry
Giovedì 18 luglio il segretario di stato statunitense, John Kerry, ha visitato il campo profughi di Zaatari in Giordania, il più grande del paese, che ospita 115mila profughi siriani. Kerry ha sorvolato il campo a bordo di un elicottero, prima di incontrare per circa 40 minuti diversi profughi che, scrive Reuters, gli hanno chiesto un maggiore impegno della comunità internazionale per mettere fine alla guerra in Siria. Il fotografo Mandel Ngan ha fatto alcune fotografie piuttosto impressionanti del campo dall’alto.
Il campo di Zaatari è stato aperto nel luglio 2012 per accogliere i profughi siriani che sono stati costretti a lasciare le loro case a causa della guerra in Siria. È stato istituito dall’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU, ed è gestito attualmente da un’organizzazione benefica giordana, la Jordanian Hashemite Charity Organization. Dal luglio 2012 il campo è cresciuto molto rapidamente: da settembre a novembre 2012, ad esempio, le sue dimensioni sono raddoppiate. Il New York Times, che ha creato una sezione apposita sul suo sito per spiegare lo sviluppo del campo di Zaatari, ha spiegato che da tempo il campo ha superato la capacità inizialmente prevista: ora è formato da circa 25mila abitazioni che si estendono per 5 chilometri quadrati.
Per diverso tempo i siriani hanno superato il confine e raggiunto il campo di Zaatari camminando di notte, seguendo un percorso segnalato dai ribelli siriani. Poi, scrive il NYT, quando i ribelli hanno preso il controllo delle aree vicine al confine con la Giordania, la maggior parte degli spostamenti si sono verificati di giorno.
Il problema dei profughi siriani si è aggravato negli ultimi mesi, e non riguarda solo la Giordania: il 16 luglio Antonio Guterres, alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, ha detto che la guerra in Siria ha causato la peggior crisi di profughi dai tempi del genocidio in Ruanda, nel 1994. Guterres ha detto che due terzi del milione e 800mila profughi siriani registrati dall’ONU ha lasciato la Siria dall’inizio dell’anno, oltre 6000 persone al giorno.