L’ambasciatore kazako su Ablyazov
Ha scritto una lettera alla Stampa per dare la versione del suo governo e ridimensionare il ruolo di "dissidente politico" del banchiere a cui è stata presa in ostaggio la famiglia
La Stampa pubblica giovedì una lettera dell’ambasciatore del Kazakistan in Italia, che dà la versione del suo governo su Mukhtar Ablyazov e sul suo ruolo “politico” in Kazakistan, che l’ambasciatore nega di fatto esistere.
Caro Direttore,
Nel corso delle ultime settimane i media italiani hanno riportato quasi tutti in prima pagina notizie sul «Giallo Kazako». L’uomo al centro di questa storia è Mukhtar Ablyazov. I giornali italiani hanno dato ampia copertura alle sue dichiarazioni. Eppure, il pubblico italiano sa ben poco su vita, affari ed opinioni politiche di Ablyazov. Tanto meno si conoscono i crimini per i quali è ricercato dalle autorità di ben cinque Paesi.
In quanto Ambasciatore del Kazakhstan in Italia, ritengo sia mio dovere fornire queste informazioni, dato che il Sig.re Ablyazov, un cittadino kazako, ha scatenato una crisi interna del governo italiano, un Paese con il quale il Kazakhstan ha un duraturo rapporto di partnership ed amicizia di importanza strategica, sia in termini di collaborazione politica sia economica.
Il Sig.re Ablyazov si è autodefinito «dissidente» e «leader dell’opposizione in Kazakhstan». Non è né uno né l’altro. Tutt’altro, si tratta di un criminale già condannato e di un fuggiasco dalla giustizia in cinque Paesi diversi. Vale la pena sottoporre quanto da lui vantato ad un vaglio oggettivo e spassionato.
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