I dati che Microsoft dà o non dà a NSA

L'azienda ha diffuso nuovi chiarimenti e chiesto al governo americano di liberarla dai vincoli di riservatezza su ulteriori informazioni

Martedì 16 luglio, Microsoft ha pubblicato nuove informazioni sui dati dei suoi utenti che in alcune circostanze è costretta a condividere con la National Security Agency (NSA), l’agenzia nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti. Nell’ambito della propria inchiesta sul caso PRISM – cioè il controllo delle attività online di milioni di utenti da parte dell’intelligence statunitense per motivi di sicurezza nazionale – il giornale britannico Guardian aveva pubblicato la scorsa settimana un articolo in cui si diceva che Microsoft dava a NSA libero accesso ai dati del suo servizio di posta Outlook, al servizio per salvare file online SkyDrive e a Skype, il sistema per chattare ed effettuare videochiamate.

Microsoft aveva in parte smentito la notizia del Guardian, senza però dare molti dettagli aggiuntivi. Nel nuovo comunicato, la società annuncia di avere chiesto al procuratore generale degli Stati Uniti di poter chiarire maggiormente i suoi rapporti con la NSA. Microsoft ricorda che “la Costituzione degli Stati Uniti garantisce la nostra libertà di condividere informazioni con il pubblico, ma il governo ci sta impedendo di farlo”. A metà giugno, per esempio, Microsoft aveva fatto richiesta per poter pubblicare per lo meno informazioni sulla quantità di richieste ricevute negli anni dall’intelligence statunitense, richiesta cui non è stata data ancora una risposta.

I legali di Microsoft hanno comunque messo insieme tutte le informazioni che per ora la società è autorizzata a diffondere, sui suoi diversi servizi.

Outlook (già Hotmail)
Microsoft non dà accesso diretto a nessuna email e a nessuna chat. A nessun governo sono date risorse o assistenza tecnica per accedere ai contenuti degli utenti. Se le autorità hanno necessità di accedere a un account, inviano una richiesta a Microsoft, che la verifica e successivamente fornisce le informazioni richieste. Microsoft dice anche che ai governi non vengono date informazioni per superare i sistemi per criptare i dati tramite protocolli HTTPS.

SkyDrive
La condivisione di dati con le autorità, quando richiesta, funziona con le stesse regole di Outlook. Non c’è accesso diretto per i governi alle informazioni che gli utenti salvano online, e i loro file possono essere visti dalle autorità solo dopo che sono state inviate domande come previsto dalla legge.

Skype
Microsoft dice di avere modificato negli ultimi anni il sistema con cui funziona Skype per migliorare il servizio, e non per rendere più semplice il controllo delle informazioni che ci passano sopra anche da parte dell’intelligence. Originariamente Skype era nato come un servizio simile al peer-to-peer: ogni computer che utilizzava il programma diventava un nodo della rete e contribuiva al suo funzionamento. In seguito ad alcuni disservizi, negli ultimi anni si è passati a un sistema in cui sono utilizzati con maggior frequenza server centrali, più potenti e ritenuti più affidabili per la stabilità del sistema. Microsoft nel comunicato si impegna a continuare a dare informazioni ai governi solo per casi specifici e in seguito a richieste formali, senza concedere accessi diretti o chiavi per accedere ai dati criptati.