India, addio al telegramma, il servizio era attivo dal 1850
Nuova Delhi (India), 15 lug. (LaPresse/AP) – Niente più telegrammi in India. Con un ultimo messaggio inviato ieri sera, Nuova Delhi ha sospeso il servizio, che era in attività da 163 anni ma era diventato troppo oneroso nell’era di cellulari ed e-mail. “Le perdite stavano crescendo, non era fattibile mantenere il servizio per tanto tempo”, ha spiegato Shameem Akhtar, manager della società Bharat Sanchar Nigam che gestiva finora il servizio di telegrammi nel Paese. Soprattutto considerando che il numero degli utenti di cellulari è cresciuto in modo consistente, salendo ad aprile a 867 milioni. Negli ultimi sette anni il ministero per le Comunicazioni ha perso 250 milioni di dollari.
In vista dello stop dei telegrammi centinaia di persone hanno affollato nel fine settimana i 75 uffici che offrivano il servizio per mandare un ultimo souvenir ai loro cari. Per l’occasione la società ha addirittura cancellato le ferie previste in modo da garantire la massima presenza del personale e gestire la grande quantità di clienti. Alcuni degli ultimi utenti hanno inviato telegrammi al ministro indiano per le Telecomunicazioni, Kapil Sibal, chiedendo di mantenere attivo il servizio.
Il servizio era stato attivato in India nel 1850, quando fu inviato il primo telegramma da Calcutta, nell’est del Paese, a Diamond Harbor, circa 40 chilometri più a sud. Nei decenni successivi il numero degli uffici telegrafici crebbe in modo considerevole, fino a raggiungere il picco di oltre 45mila sedi a metà degli anni ’80, con decine di migliaia di lavoratori e oltre 600mila telegrammi inviati al giorno. Dagli annunci di nascita a quelli di morte, dalle comunicazioni di ammissione ai college agli appuntamenti di lavoro alle convocazioni in tribunale, il telegramma è stato il modo principale con cui decine di milioni di indiani hanno ricevuto avvisi importanti, dalle parti più remote del Paese alle affollatissime città.