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  • Venerdì 12 luglio 2013

L’Italia di Funari

Chissà se è cambiata. Lui però era un fenomeno, e morì oggi cinque anni fa

21/02/2001 ROMA
SPETTACOLO
MAURIZIO COSTANZO SHOW.
NELLA FOTO GIANFRANCO FUNARI
©VINCENZO CORAGGIO / LA PRESSE 

©Lapresse
12-07-2008 Milano, Italia
Cronaca
Il conduttore televisivo Gianfranco Funari è morto, all'età di 76 anni, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da tempo per problemi cardiaci e polmonari.
Nella foto: Gianfranco Funari (archivio)
21/02/2001 ROMA SPETTACOLO MAURIZIO COSTANZO SHOW. NELLA FOTO GIANFRANCO FUNARI ©VINCENZO CORAGGIO / LA PRESSE ©Lapresse 12-07-2008 Milano, Italia Cronaca Il conduttore televisivo Gianfranco Funari è morto, all'età di 76 anni, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da tempo per problemi cardiaci e polmonari. Nella foto: Gianfranco Funari (archivio)

Il 12 luglio 2008 morì in un ospedale milanese Gianfranco Funari, a 76 anni. Era stato una parte essenziale e memorabile di un periodo televisivo-politico italiano – pur avendo avuto una carriera in tv più lunga della fase che viene sempre ricordata – e aveva anticipato con grande sincerità una deriva “popolare” della tv italiana e del suo racconto della politica, negli anni Ottanta e Novanta.

Funari parlava agli spettatori, guardando spesso in macchina e gestendo quasi da regista il rapporto con le telecamere, parlava con accento romano, usava parolacce con grande disinvoltura, trattava ospiti anche molto “importanti” come se fossero vicini di pianerottolo o in alternativa come se lui stesso fosse uno spettatore del suo programma: era un grande demagogo naturale, nel corpo di un venditore di automobili usate. Fece cose trash prima che dilagasse il trash, mescolava le domande dell'”uomo della strada” a temi di grande rilievo politico o sociale, faceva pubblicità ai prodotti più vari e quotidiani con totale sfacciataggine, tirava molto in ballo il pubblico e le “persone qualunque”. Dopo di lui quelle cose furono raccolte da conduttori e giornalisti più autorevoli da una parte, e furono sdoganate e sfruttate artificiosamente nei programmi più ordinari.

Aveva cominciato in tv a quasi 40 anni, da conduttore e cabarettista, dopo averne già fatte diverse, nella vita. Ma il suo spostamento verso i temi della politica avvenne alla fine degli anni Ottanta, poco prima che arrivassero le inchieste sulla corruzione nella politica che misero in crisi tutti i partiti di governo (e che l’indignazione degli elettori diventasse una consuetudine), prima in RAI e poi a Mediaset, con tempestosi rapporti interni in entrambi i casi. Alla fine degli anni Novanta era ancora in tv, ma erano cambiati i tempi – sia politici che televisivi – e la sua forza non fu più quella degli anni precedenti: tutto era diventato Funari.