L’evasione di massa in Indonesia
Oltre 100 detenuti sono scappati dopo una rivolta in un carcere, che è stato incendiato
Almeno cinque persone sono morte e diverse decine di detenuti sono fuggiti a causa di una rivolta in una prigione indonesiana iniziata giovedì 11 luglio. La rivolta è cominciata nella prigione di Tanjung Gusta, vicino a Medan (la quarta città dell’Indonesia, sull’isola di Sumatra), come una protesta contro l’ennesima rottura delle pompe che forniscono l’acqua alla prigione, in cui sono detenute oltre 2.600 persone, più del doppio della sua capacità.
Secondo le prime ricostruzioni delle autorità indonesiane, riportate da BBC, i detenuti sono riusciti a forzare le porte che conducevano all’ufficio del direttore della prigione, si sono scontrati con le guardie e hanno dato fuoco alla struttura, che molte ore dopo non era ancora rientrata sotto il controllo delle forze di sicurezza. Almeno due guardie e tre detenuti sono morti.
Al Jazeera scrive che sul posto è intervenuto l’esercito e che circa 500 detenuti non intendono smettere di combattere, mentre il ministro della Giustizia indonesiano ha incontrato una delegazione di sette detenuti per cercare di aprire un dialogo. Oltre cento detenuti sono scappati durante la rivolta e centinaia di poliziotti e militari hanno formato posti di blocco nell’area. Una sessantina di detenuti sono già stati fermati nuovamente.