La risposta di Speranza e Zanda alle critiche rivolte al PD
Dicono che si stanno diffondendo «molte bugie e falsità su ciò che è stato deciso ed è accaduto ieri», in una lettera agli iscritti del partito
I capigruppo del Partito Democratico alla Camera e al Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda, hanno scritto una lettera agli elettori e agli iscritti del PD in risposta alle molte critiche ricevute dal partito in seguito al rinvio dei lavori parlamentari richiesto dal PdL e approvato da entrambe le camere il 10 luglio. Ma è una faccenda più complicata: il PdL aveva chiesto tre giorni di sospensione per protestare contro la magistratura, poi in Parlamento ha ottenuto tre ore per fare una riunione interna.
Care democratiche, cari democratici,
molte bugie e falsità si stanno diffondendo su ciò che è stato deciso ed è accaduto ieri. E’ bene dunque chiarirlo. Dopo l’annuncio della Cassazione che ha fissato il giudizio sul processo Mediaset al 30 luglio, ieri Il Pdl ha chiesto tre giorni di sospensione dei lavori parlamentari. Il Pd si è opposto, perchè questa richiesta era inaccettabile. Cosi come si è opposto alle richieste di sospensioni di due giorni o un giorno dei lavori. A questo punto il Pdl ha richiesto di poter riunire i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, nel tardo pomeriggio, dopo il question time del presidente Enrico Letta alla Camera. Analoghe richieste, fatte anche dal Pd e dagli altri gruppi parlamentari, sono sempre state accolte. Se ne è discusso nelle presidenze dei gruppi parlamentari del Pd al Senato e alla Camera. E in entrambi i casi, considerati anche i precedenti e la consuetudine, si è acconsentito.
Far passare questa decisione come un piegarsi del Pd alla volontà del Pdl di protestare contro le decisioni della Cassazione è contro la verità. E’ una speculazione politica e una provocazione che si lancia in un momento particolarmente difficile della vita del Paese. Lo dimostra anche il fatto incontrovertibile di un Parlamento regolarmente al lavoro.
Il Pd ha una posizione chiara: non si possono mischiare le vicende giudiziarie personali con la vita del governo. Le sentenze, come ha chiarito il segretario Epifani, si rispettano e si applicano. Su queste posizioni non vi possono essere dubbi, cosi come non ve ne devono essere sulla fermezza del partito: noi abbiamo deciso di sostenere il governo di servizio, l’unico possibile dopo che Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di non utilizzare il consenso popolare ottenuto per un governo diverso. Con lealtà sosteniamo il governo di servizio per realizzare il programma indicato dal presidente Letta: affrontare l’emergenza economica e fare le riforme.
Ma non abbiamo paura e siamo pronti ad ogni evenienza. Non consentiremo al Pdl di giocare con la vita del Paese.Roberto Speranza e Luigi Zanda