Il complicato inizio del Ramadan
Alcuni musulmani hanno iniziato ieri, altri oggi, altri ancora non prima di domani: qual è il motivo (e foto di preparativi tra luci, telescopi e molto cibo)
La sera di lunedì 8 luglio studiosi, religiosi e semplici fedeli musulmani di tutto il mondo hanno puntato i loro cannocchiali al cielo, o lo hanno semplicemente fissato intensamente dopo il tramonto, cercando di scorgere la luna nuova: la sua apparizione dà il via al Ramadan, il mese sacro dedicato al digiuno, dall’alba al tramonto, e alla preghiera. Il Ramadan – che in arabo significa “mese torrido” – è il nono mese del calendario lunare islamico, non ha una cadenza fissa e dura tra i 29 e 30 giorni. Stabilirne il primo giorno è piuttosto complicato: ogni paese e ogni comunità segue le sue regole. Alcuni fedeli hanno deciso di affidarsi ai calcoli astronomici, per cui la luna nuova sarebbe spuntata nella sera di lunedì: hanno quindi iniziato il digiuno dall’alba di martedì. Così ha fatto per esempio il Fiqh Council of North America, il gruppo di studiosi islamici punto di riferimento dei fedeli che vivono in Canada e negli Stati Uniti.
Molti musulmani però preferiscono affidarsi alla tradizione e far iniziare il mese sacro con l’avvistamento vero e proprio della luna, notevolmente influenzato dalle condizioni atmosferiche. Per questo motivo nella maggior parte dei paesi arabi il Ramadan è iniziato oggi, mercoledì, dato che lunedì la luna non era stata avvistata. Così ha deciso per esempio il governo saudita basandosi sull’opinione delle autorità religiose del regno, condivisa dalle guide religiose nella maggioranza dei paesi arabi: Giordania, Kuwait, Qatar, Yemen, Oman, Egitto e Emirati Arabi Uniti (dove il Comitato di avvistamento della luna non aveva mai impiegato così tanto tempo per stabilire l’inizio del mese sacro).
In India invece a causa del cielo molto nuvoloso provocato dai monsoni «la luna non è stata avvistata» neanche martedì notte, come ha spiegato il Comitato di avvistamento della moschea Jama Masjid di Delhi, una delle più grandi del paese. Per questo motivo quasi certamente il digiuno inizierà non prima di giovedì.
Secondo i fedeli durante il Ramadan – parola che in arabo significa “il mese torrido” – Dio rivelò al profeta Maometto i versi del Corano. Durante questo periodo i musulmani devono dedicarsi alla purificazione, sia fisica che morale: la prima regola del Ramadan prevede che digiunino – non toccando né cibo né acqua – dall’alba al tramonto. Sono esentati dal divieto gli anziani, i malati, le donne in gravidanza, le persone in viaggio, i minori di undici anni e, più in generale, tutti quelli a cui il digiuno potrebbe comportare dei rischi di salute.
Durante il Ramadan i musulmani sono anche tenuti alla carità con i poveri e alla preghiera e, sempre dall’alba al tramonto, sono tenuti a evitare i rapporti sessuali, il fumo e, ovviamente, l’alcool, ma anche le cattive azioni, le menzogne, le calunnie e i litigi. In questo periodo molti musulmani si recano in pellegrinaggio alla Mecca, la città santa dell’Islam, rileggono il Corano interamente e si dedicano a maggiori attività di preghiera. Una volta tramontato il sole, familiari e amici si riuniscono insieme e dopo aver mangiato un dattero – come usava fare il profeta Maometto – iniziano a cenare: spesso si tratta di veri e propri banchetti in cui vengono servite grandi portate e un sacco di dolci, mentre le persone si scambiano regali. Il rispetto del Ramadan è uno dei cinque pilastri dell’Islam: chi contravviene volontariamente ad alcune delle sue regole ha l’obbligo di rimediare attraverso atti di carità verso i bisognosi, come offerte di cibo o di denaro, o attraverso il prolungamento dell’astinenza fino a un periodo di 60 giorni.