Apple e Amazon hanno fatto pace per “app store”
Dopo due anni di liti su chi potesse usare il nome, hanno lasciato perdere: ormai è usato genericamente da tutti
Apple e Amazon hanno rinunciato alla causa legale che avevano in corso per stabilire chi avesse il diritto di usare il nome “app store”, riferito al sistema per acquistare e scaricare le applicazioni per i loro rispettivi dispositivi. Il giudice Phyllis Hamilton del tribunale di Oakland, California, dove era stata depositata la causa, ha ordinato la chiusura del caso in seguito a una richiesta da parte delle due società. L’inizio del processo sull’utilizzo del nome “app store” era previsto per il prossimo 19 agosto.
La chiusura della disputa legale è stata resa possibile in seguito alla rinuncia di Apple a proseguire la causa, a patto che Amazon facesse altrettanto e si impegnasse a non fare a sua volta causa sull’utilizzo di “app store” in futuro. Un portavoce di Apple ha spiegato che la società “non ha più alcun bisogno di proseguire con la causa: con più di 900mila applicazioni disponibili e di 50 miliardi di download effettuati, i clienti sanno dove possono acquistare le loro applicazioni preferite”.
L’App Store di Apple fu aperto il 9 luglio di cinque anni fa, rendendo possibile per la prima volta l’installazione di applicazioni non realizzate dalla società, ma da altri sviluppatori, sugli iPhone. Dal 2008 a oggi, il numero di download sull’App Store è aumentato esponenzialmente e viene usato ogni giorno da milioni di persone per acquistare applicazioni per i loro iPhone e iPad.
Nel marzo del 2011, Amazon mise online un proprio sistema per la distribuzione di applicazioni per i suoi tablet (basati su Android) e lo chiamò Appstore. Lo stesso mese, Apple avviò una causa contro Amazon, sostenendo che il nome “app store” era legato al proprio negozio online e che non poteva quindi essere utilizzato dalla concorrenza. In attesa del processo, in questi due anni Amazon ha continuato a usare il nome Appstore. Alle accuse di Apple ha sempre risposto sostenendo che le parole “app” e “store” sono diventate talmente comuni da non essere più associabili a una singola società.
Gli avvocati di Amazon avevano anche depositato in Tribunale una memoria a sostegno della loro linea difensiva. Nei documenti avevano ricordato che gli stessi dirigenti di Apple, a partire dal CEO Tim Cook, avevano fatto in più casi riferimento ai diversi sistemi di distribuzione delle applicazioni chiamandoli “app store”. Lo stesso Steve Jobs, cofondatore della società, aveva usato l’espressione “app store” per riferirsi ai negozi della concorrenza basati su Android.
Secondo diversi esperti, Apple non aveva molte speranze di riuscire a vincere il processo, che sarebbe comunque costato tempo e denaro alla società. Probabilmente anche per questo motivo Apple ha deciso di lasciar perdere. Per i legali di Amazon, la fine del caso è stata resa possibile da una “decisione unilaterale di Apple”, che di fatto ha lasciato il loro cliente libero di utilizzare la dicitura Appstore.