Jimmy Wales e cambiare il mondo
Il ritratto del New York Times Magazine del fondatore di Wikipedia, con le discussioni sui contenuti e sui cambiamenti promossi dalle sue informazioni
di Antonio Russo – @ilmondosommerso
Jimmy Wales sta per compiere 47 anni ed è il fondatore di Wikipedia, l’enciclopedia online più conosciuta e consultata, diventata sinonimo moderno di enciclopedia, scritta in 285 lingue, nata nel 2001 e costruita su una piattaforma che permette agli utenti di creare, aggiungere e modificare i contenuti. Wikipedia contiene più di 24 milioni di voci enciclopediche, e gli utenti che hanno modificato almeno una voce a testa sono più di un milione, anche se il compito di aggiungere, verificare e aggiornare i contributi è svolto in larga parte dalla “comunità”, un gruppo più attivo di circa 80 mila collaboratori volontari di diverse nazionalità (detti anche “wikipediani”). Wikipedia non ospita messaggi pubblicitari, non riceve finanziamenti pubblici e conta soltanto sulle donazioni, per pagare i costi tecnici di manutenzione e lo stipendio di circa 160 impiegati. Con più di 20 miliardi di pagine viste e 516 milioni di visitatori unici al mese, è il quinto sito web più consultato al mondo dopo Google, Yahoo, Microsoft e Facebook (e prima di Amazon, Apple e eBay): se vendesse spazi pubblicitari, spiega il New York Times, oggi potrebbe valere anche 5 miliardi di dollari.
La giornalista Amy Chozick ha scritto un profilo molto accurato di Jimmy Wales, oggi diviso tra il suo lavoro in giro per il mondo – a promuovere le iniziative della Wikimedia Foundation, l’associazione non profit cui fa capo Wikipedia – e il suo rapporto costante con i membri della comunità. E ha anche raccontato degli inevitabili contrasti interni e di alcune delle questioni più comuni che il gruppo si trova ad affrontare ogni giorno nella compilazione (e correzione) delle voci dell’enciclopedia.
Chi è Jimmy Wales (e cosa faceva prima di Wikipedia)
Jimmy Wales è nato e cresciuto in Alabama, ma ha vissuto e ha lavorato a lungo in Florida e in California, dove si trova oggi la sede della Wikimedia Foundation. Studiava finanza ma non ha mai finito l’università. Si sposò una prima volta a vent’anni – e all’epoca lavorava in un negozio di alimentari – e poi fece per un po’ l’agente di borsa a Chicago, dove incontrò e sposò la sua seconda moglie, una commerciante di acciaio che lavorava per la Mitsubishi e con la quale si trasferì in California.
Il primo progetto di Jimmy Wales su internet fu il sito Bomis, creato nel 1996: era un portale di ricerca principalmente rivolto a un pubblico maschile, che includeva anche una sezione (a pagamento) di contenuti per adulti. I soldi guadagnati tramite la vendita degli spazi pubblicitari su Bomis furono reinvestiti nel secondo progetto di Wales, Nupedia, un’enciclopedia online ideata nel 2000 con l’amico Larry Sanger, un giovane dottorando in Filosofia all’Università di Stato dell’Ohio, che fu nominato da Wales caporedattore di Nupedia. Le voci enciclopediche di Nupedia erano scritte gratuitamente da docenti universitari tramite un sistema di valutazione incrociata e anonima da parte di un comitato di esperti (peer review), ma il progetto venne progressivamente abbandonato per dedicare più risorse a Wikipedia, un’enciclopedia pensata per il contributo diretto da parte degli utenti, nata nel 2001 come progetto collaterale di Nupedia (avrebbe dovuto fornire a Nupedia gli articoli da integrare e immettere nel processo di peer review).
Nel primo anno di Nupedia gli articoli pubblicati furono 21, mentre le voci presenti su Wikipedia furono 200 nel primo mese e 18 mila nel primo anno. Gli articoli già pubblicati e quelli in pubblicazione su Nupedia confluirono in Wikipedia, e nel 2003 Nupedia venne chiusa. Poi, quando i soldi finirono – ma Wikipedia continuava a crescere – e Wales ritirò il posto (e la paga) da caporedattore in favore di una struttura aperta fatta soprattutto di volontari, Sanger abbandonò il progetto e in seguito criticò Wales in diverse occasioni (fu lui peraltro a denunciare Wikipedia nel 2010 per una faccenda legata alla diffusione di immagini pedopornografiche).
Come è avvenuto per molti altri grandi imprenditori del web, scrive il New York Times, Wales cercò innanzitutto di creare qualcosa di originale, e poi di pensare a un possibile modello di business. Ma dopo la bolla delle dot-com e il crollo della New Economy all’inizio del millennio a Wales fu subito chiaro che il successo inarrestabile di Wikipedia era in larga parte dovuto alla partecipazione collettiva spontanea (non retribuita) e all’assenza stessa di un modello di business, grazie a un equilibrio che difficilmente Wales avrebbe potuto continuare ad assicurare se il sito avesse cominciato a monetizzare le visite (cosa che peraltro Wales non aveva intenzione di fare).
Cosa fa Jimmy Wales, oggi
Wales viaggia molto spesso ma vive a Londra da due anni. A ottobre dell’anno scorso ha sposato in terze nozze Kate Garvey, collaboratrice dell’ex primo ministro britannico Tony Blair dal 1997 al 2005, e che Wales definisce «la donna più ammanicata di Londra»: oltre ai coniugi Blair, al loro matrimonio c’erano il primo ministro britannico David Cameron, l’ex spin doctor di Blair, Alastair Campbell, e il cantante e leader dei Simply Red, Mick Hucknall. Durante il ricevimento, un’amica della sposa le rivolse un brindisi prendendola in giro per aver sposato l’unico grande imprenditore del web a non essere diventato miliardario.
Fino a qualche tempo fa Wales guidava una Hyundai di seconda mano da 7 mila dollari, e ancora oggi usa un telefono da 85 dollari, della società cinese Huawei. Non è un miliardario ma neppure uno spiantato: alcuni stimano che il suo patrimonio personale complessivo – oggetto di grande curiosità da parte dei media – si aggiri intorno a un milione di dollari (comprese le azioni di una sua azienda, Wikia, che offre servizi di web hosting basato su software wiki). «Ci sono venditori di automobili in Ohio che hanno molti più soldi di quanti io ne vedrò mai, ma il cui lavoro è molto, molto meno interessante del mio», ha detto Wales alla giornalista del New York Times.
Wales trascorre gran parte del suo tempo in giro per il mondo, ospite di convegni sulla libertà di parola e i diritti su internet, in cui si fa portavoce dei progetti e delle iniziative della Wikimedia Foundation. Viene invitato con regolarità a parlare al World Economic Forum, l’incontro organizzato annualmente a Davos (Svizzera) dai principali leader politici e dai manager delle più importanti aziende del mondo per discutere di economia, finanza e ambiente. È un volto molto noto ma in definitiva, scrive il New York Times, deve la sua celebrità al fatto di essere quello che ha reso l’accesso alle informazioni libero e gratuito «senza guadagnarci neppure un penny».
I contrasti tra Wales e la “comunità”
Alcuni membri della comunità di Wikipedia credono che il “nuovo” Jimmy Wales – quello che vive a Londra e trascorre molto del suo tempo con politici e celebrità – sia molto diverso da quello che viveva e lavorava negli Stati Uniti, e credono che la sua vita attuale contraddica in parte il mondo egualitario che Wales ha creato online. Sebbene il suo coinvolgimento diretto nelle attività del gruppo sia meno assiduo che in passato, Wales – chiamato “Jimbo” dai membri della comunità, o anche “dittatore benevolo a vita” – è ancora un importante punto di riferimento: è a lui che la comunità si rivolge ogni volta che non riesce a risolvere autonomamente una questione.
Ultimamente sono emersi degli attriti tra Wales e la comunità, anche in merito a questioni tecniche specifiche che riguardano le regole e il funzionamento di Wikipedia. Durante uno dei ricevimenti a cui Wales è solito partecipare, il cantante hip-hop Will.i.am (membro dei Black Eyed Peas) segnalò a Wales – considerato ormai da molti artisti come una specie di redattore e biografo personale – un errore sulla sua pagina Wikipedia: «pensano tutti che il mio nome sia William James Adams Jr., ma non è James e non è junior», gli disse. Wales gli promise che avrebbe corretto personalmente l’errore, ma quando modificò il nome sulla pagina di Will.i.am un utente segnalò che Wales aveva utilizzato informazioni “di prima mano”, prive di fonti, violando quindi il protocollo di Wikipedia che impone che le informazioni siano riconducibili a materiale pubblicato. «Le persone non sono necessariamente credibili quando si tratta di informazioni personali», scrisse l’utente dopo aver ripristinato il nome completo di Will.i.am (citato su due diverse pubblicazioni).
Una volta un utente scrisse: «Wales non possiede Wikipedia. Sì, è il co-fondatore, e allora? Wikipedia appartiene alla comunità, da sempre». Al New York Times Wales ha detto che in effetti le cose stanno così: «in teoria avrei l’autorità per fare qualsiasi cosa e dettare la linea per decreto, ma in pratica tutti andrebbero fuori di testa e insorgerebbero, se lo facessi per davvero».
Gli errori su Wikipedia
Una vicenda simile a quella con Will.i.am capitò allo stesso Wales quando cercò di modificare personalmente la data del suo compleanno sulla sua pagina di Wikipedia: Wales non è nato l’8 agosto 1966 – come è scritto per errore sul suo passaporto e sulla sua patente – bensì il 7. Dopo aver segnalato l’errore, Wales scrisse: «mi spiace ma questa è proprio un’informazione non verificabile, a meno che io non carichi su Wikipedia una nota firmata da mia madre, come prova documentale» (alla fine la sua data di nascita su Wikipedia fu effettivamente spostata al 7 agosto, dopo un lungo dibattito).
Un’altra volta, nel 2005, Wales cercò di modificare la sua biografia autonominandosi fondatore unico di Wikipedia (e non co-fondatore, come Larry Sanger): l’appellativo originario venne ripristinato dagli amministratori, e alla biografia di Wales fu aggiunto un paragrafo in cui la controversia viene ripresa insieme alle numerose pubblicazioni in cui Wales è effettivamente citato come co-fondatore.
A settembre del 2012 lo scrittore americano Philip Roth pubblicò una lettera sul New Yorker in cui raccontava di non essere riuscito a correggere su Wikipedia un’informazione errata riguardo al suo romanzo La macchia umana. Alla richiesta di eliminare quel paragrafo, gli amministratori gli avevano risposto: «ci rendiamo conto del suo punto di vista, e che l’autore sia la principale autorità sui suoi racconti, ma a noi serve una seconda fonte». Alla fine, quella stessa lettera al New Yorker fu utilizzata da Wikipedia come fonte: la voce fu corretta e integrata, aggiungendo una sezione specifica in cui si dà conto della controversia sulla fonte di ispirazione del romanzo.
La verifica dei contenuti è andata perfezionandosi sempre di più col crescere della popolarità e della diffusione di Wikipedia. In un’intervista a Wired nel 2009, rispondendo indirettamente alle critiche sugli errori presenti su Wikipedia e sulla scarsa accuratezza delle ricerche, Wales disse: «il sistema di Wikipedia implica che uno sbaglio sia molto meno pericoloso, ed emendabile molto più rapidamente che non su un giornale, per esempio». Craig Newmark, fondatore del portale Craigslist, ha detto al New York Times: «Wikipedia esprime la vera essenza di internet: prima erano i vincitori a scrivere la storia, ora ognuno ha una possibilità».
Di cosa si discute su Wikipedia, di solito
Durante l’intervista con la reporter del New York Times, Wales seguiva contemporaneamente sul suo MacBook una discussione portata avanti nella sezione di Wikipedia in cui i volontari registrano le loro conversazioni in merito alle voci non conformi agli standard di compilazione e in merito a qualsiasi questione problematica (quel giorno si discuteva piuttosto animatamente sull’opportunità o meno di espellere alcuni amministratori della versione turca di Wikipedia).
Wales viene spesso interpellato in questioni difficili da sbrogliare. Qualche giorno prima dell’intervista, si discuteva se nella biografia della docente di storia militare Lynette Nusbacher occorresse menzionare il fatto che ha cambiato sesso (Wales disse di sì, ma poi la voce venne rimossa). Un’altra lunga discussione riguardò l’utilizzo della parola “ciarlataneria” nella voce sull’omeopatia: Wales disse che la parola poteva essere utilizzata purché l’uso fosse attribuito alla fonte che effettivamente utilizzava quella parola (la American Medical Association, la più grande associazione americana di medici e studenti di medicina).
I wikipediani sanno essere molto pedanti, racconta il New York Times: le discussioni possono essere meno importanti – a volte anche noiose – e nondimeno durare settimane. In una lunga pagina molto divertente di Wikipedia sono riportate alcune delle “battaglie” interne più strambe sorte nel corso degli anni a partire da ogni genere di dubbi e di minuzie. Ad esempio, una questione emerse a proposito delle origini dello hummus, una salsa di ceci molto utilizzata nei paesi arabi e nella cucina israeliana: «ne vanno matti in Israele, quindi perché non inserirlo nella categoria “Cucina israeliana”?», chiese uno degli amministratori. «E se invece è un cibo arabo che fu adottato illegittimamente dai sionisti, come la metti?», gli risposero (alla fine si decise di tenerlo anche nella lista della cucina israeliana).
Le discussioni più originali
Altre domande che hanno alimentato lunghi dibattiti, più o meno seri, tra i membri della comunità di Wikipedia sono: Chopin – che trascorse metà della sua vita a Varsavia (dove è tuttora conservato il suo cuore) e l’altra metà a Parigi (dove fu tumulata la salma) – era un polacco, un francese, un polacco francese o un francese polacco? Nikola Tesla – naturalizzato statunitense, nato nel 1856 in una parte dell’Impero austriaco che nel frattempo divenne parte dell’Impero austro-ungarico e che oggi si trova in Croazia – era americano, serbo, croato, austriaco, austro-ungarico o istrorumeno? Gli U2 sono una “band irlandese” anche se due componenti del gruppo (la metà) sono nati in Inghilterra? Alla voce “religione” nella scheda dell’ex primo ministro australiano Julia Gillard – che una volta disse di non credere in dio – bisogna mettere “atea” o “nessuna”? Nella pagina di disambiguazione della parola “Georgia” bisogna mettere prima l’omonimo stato americano o prima l’omonima nazione del Caucaso? Il ritmo di Money dei Pink Floyd è 7/4, 7/8 o 21/8? È opportuno mettere l’immagine di un vero ragno alla voce “aracnofobia” (al momento c’è una vignetta), visto che la visione potrebbe provocare attacchi di panico a chi soffre di aracnofobia? Nella pagina di Charles Darwin bisogna dirlo, che è nato nello stesso giorno e anno di Abraham Lincoln (12 febbraio 1809), oppure è una curiosità irrilevante?
Il futuro di Wikipedia e le donazioni
Il modello non-profit di Wikipedia, dice Wales, potrà anche non rendere ricco nessuno, ma sulla lunga distanza lo rende un progetto molto più duraturo e prezioso per la società di quanto non lo siano Facebook o Twitter. Al New York Times Wales ha citato l’esempio della Primavera araba, rammaricandosi del fatto che a Wikipedia non siano stati attribuiti i meriti che invece sono stati largamente riconosciuti ai social network: «la gente preferisce parlare delle rivoluzioni di Facebook e di Twitter, ma credo che quella sia soltanto la parte conclusiva e più superficiale di tutto il processo». Wales crede che essere in grado di organizzarsi e di manifestare non sia sufficiente per ottenere il cambiamento, e che per gli attivisti sia indispensabile leggere e conoscere delle altre rivoluzioni storiche: «una cosa è scendere in piazza e chiedere il cambiamento, un’altra è chiedersi “ok, abbiamo sconfitto i cattivi, e ora che si fa?”».
Secondo Wales, Wikipedia rappresenta una fonte di informazione che può influenzare fortemente questo genere di cambiamenti storici, e per questo motivo il suo obiettivo principale è quello di promuoverne la diffusione in tutto il mondo e continuare a incentivare la raccolta fondi. L’anno scorso la Wikimedia Foundation ha stretto degli accordi con alcune compagnie di telecomunicazioni che prevedono l’integrazione di una versione precaricata di Wikipedia sui cellulari in vendita in paesi in via di sviluppo come la Thailandia, la Malesia o la Serbia.
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Su Wikipedia dal blog di Luca Sofri:
– I limiti di Wikipedia italiana
– L’egemonia culturale della sinistra su Wikipedia
– L’intervista con Jimmy Wales
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