L’incidente di Roswell, e gli UFO
L'incidente di Roswell fu una caduta di rottami su un ranch nel New Mexico, è ricordato da Google nel suo doodle per i 66 anni di una storia ancora discussa
L’incidente di Roswell è il nome dato alla caduta di un oggetto volante non identificato (UFO) nel New Mexico, Stati Uniti, nel 1947, ed è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del tradizionale logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un breve rompicapo da risolvere per aiutare un alieno a ripartire con il suo disco volante, in occasione del 66esimo anniversario dell’incidente di Roswell.
La notizia sullo schianto di un oggetto volante non identificato a Roswell fu data l’8 luglio 1947 dall’ufficio di informazioni al pubblico della Roswell Army Air Field (RAAF), una base aerea dell’Aeronautica militare statunitense a circa 5 chilometri di distanza dalla città. Nel comunicato si spiegava che i militari della base avevano recuperato da un ranch vicino a Roswell diversi rottami, appartenenti a un “disco volante”. La notizia fu ripresa da un giornale locale, il Roswell Daily Record, e successivamente ebbe copertura nazionale.
L’incidente di Roswell, in realtà, si era verificato diversi giorni prima, tra la fine di giugno e i primi di luglio, in un arco temporale difficile da definire. Lo schianto si verificò intorno al 3 luglio del 1947 a diversi chilometri di distanza da Roswell, una cittadina abitata da meno di 30mila persone, tra allevatori e soldati della base aerea. Il giorno seguente William Ware Mac Brazel trovò nel proprio ranch rottami di diversa natura: lamiere, asticelle di legno e brandelli di lattice. Brazel, raccontano le cronache dell’epoca, non aveva un telefono e impiegò quindi qualche giorno per andare dallo sceriffo e raccontargli la sua scoperta.
Insieme con un militare, lo sceriffo eseguì un sopralluogo, probabilmente il 7 luglio, recuperando il materiale caduto sul ranch di Brazel. Pochi giorni prima, dalle parti di Roswell, erano circolate voci circa l’avvistamento di strani oggetti volanti simili a dischi. Anche per questo motivo il comunicato della RAAF dell’8 luglio sull’incidente di Roswell suscitò molto interesse tra la popolazione, e spinse l’esercito a diffondere il più rapidamente possibile una smentita.
Il 9 luglio 1947 la versione del ritrovamento di un disco volante fu categoricamente smentita dal governo e dall’esercito degli Stati Uniti. I rottami trovati al ranch di Brazel vicino a Roswell erano stati portati a Dallas, in Texas, per essere controllati e analizzati. Gli esperti identificarono l’oggetto come un pallone sonda, utilizzato da una stazione meteorologica del luogo per rilevare la velocità e la direzione dei venti ad alta quota. Il personale della base aerea di Roswell non era a conoscenza della sua esistenza, e probabilmente per questo motivo nacque il fraintendimento. Alcuni giornali pubblicarono le foto dei rottami, a dimostrazione del fatto che si trattava di un pallone sonda. Il caso fu risolto e in poche settimane i media persero interesse per l’incidente di Roswell.
Oltre 30 anni dopo, l’ufologo Stanton T. Friedman tornò a occuparsi dell’incidente di Roswell, intervistando alcuni testimoni dell’epoca. Ottenne un’intervista con Jesse Marcel, il maggiore dell’esercito nel 1947 che aveva mostrato alla stampa i rottami rinvenuti nel ranch. Marcel confidò a Friedman che la versione del pallone sonda era un falso, creata appositamente dall’esercito e dal governo per nascondere la verità su ciò che era realmente precipitato a Roswell.
Insieme con altri autori, nel 1980 Friedman pubblicò l’intervista e documenti nel libro “The Roswell Incident”, in cui si ipotizzava che i rottami trovati nel ranch di Rowsell fossero di un’astronave esplosa in volo. Il libro sosteneva anche che in un’altra località fossero stati ritrovati i corpi di alcuni alieni, che facevano parte dell’equipaggio del disco volante. Le ipotesi di Friedman fecero molto discutere e contribuirono a riportare di attualità l’incidente di Rowsell. Furono pubblicati diversi altri libri negli anni seguenti, con l’aggiunta di nuovi particolari sul presunto incidente di un’astronave aliena.
Nella seconda metà degli anni Novanta, in risposta alle versioni spesso molto fantasiose sull’incidente di Roswell, l’Aeronautica statunitense produsse due propri rapporti ufficiali. I documenti chiariscono che il pallone che si schiantò sul ranch non era una sonda meteorologica, ma un pallone sonda appartenente al progetto segreto Mogul, realizzato per tenere sotto controllo particolari attività militari dell’Unione Sovietica. Si trattava di palloni sonda molto grandi, compatibili con il tipo di rottami che furono rinvenuti dopo l’incidente di Roswell. Il pallone era stato lanciato dalla base aerea di Alamogordo, sempre nel New Mexico e a una distanza che giustificava la caduta dei rottami nella zona del ranch. Gli avvistamenti di oggetti non identificati da parte della popolazione nei giorni prima dello schianto erano quindi legati all’osservazione delle sonde militari.
La versione ufficiale dell’esercito statunitense, piuttosto solida e ben documentata, è da anni osteggiata da buona parte degli ufologi che si sono occupati dell’incidente di Roswell, e che hanno rilevato – spesso pretestuosamente – alcune incongruenze nelle conclusioni delle due inchieste e dei relativi rapporti. Alcuni ufologi sostengono che l’UFO avrebbe perso parti mentre era in volo sul ranch e si sarebbe schiantato poi a diversi chilometri di distanza. I sostenitori di questa tesi dicono che sul luogo dell’incidente furono ritrovati alcuni corpi alieni e che sarebbero stati poi trasportati presso l’Area 51, nel Nevada.
Nella prima metà degli anni Novanta circolò anche un filmato che mostrava la presunta autopsia di un alieno ritrovato a Roswell. Fu messo in circolazione da un produttore britannico, Ray Santilli, e fu trasmesso da diverse televisioni in giro per il mondo (in Italia dalla RAI nel 1994). Un’attenta analisi dimostrò che il filmato era un falso, realizzato anche alquanto rozzamente e con diversi anacronismi rispetto al 1947. Lo stesso Santilli qualche anno dopo confermò che il suo filmato era fasullo.
Per ricordare l’incidente di Roswell, Google ha realizzato nel proprio doodle un breve rompicapo da risolvere. Lo scopo del gioco consiste nell’aiutare un alieno a recuperare i rottami del suo disco volante nel ranch di Roswell, consentendogli in questo modo di poter ripartire. La presenza del doodle contribuirà probabilmente a riportare di attualità, almeno per qualche giorno, una delle storie sugli UFO che ha avuto più seguito in tutto il mondo.
L’incidente di Roswell ha ispirato film, romanzi di fantascienza, fumetti e canzoni, come “Motorway to Roswell” dei Pixies. Nel 1998 negli Stati Uniti è stata realizzata anche una serie televisiva, “Roswell”, ambientata ai giorni nostri e con diversi rimandi a quanto avvenne (o si pensa sia avvenuto) nel luglio di 66 anni fa.