Il disastro del razzo russo
Si è schiantato pochi secondi dopo il lancio in Kazakistan, distruggendo tre satelliti del sistema di navigazione satellitare GLONASS (video)
Martedì 2 luglio un razzo Proton-M russo è esploso poco dopo la partenza dal Cosmodoromo di Bajkonur in Kazakistan. A bordo trasportava tre satelliti di GLONASS, il sistema di navigazione satellitare russo concorrente dello statunitense GPS e del sistema di posizionamento europeo Galileo ancora in fase di realizzazione. La missione prevedeva che i tre satelliti fossero collocati in orbita poco dopo il lancio, ma le cose sono andate diversamente, come ha mostrato la televisione Rossyia 24, che trasmetteva in diretta da Bajkonur.
A pochi secondi dalla partenza il Proton-M è uscito dalla rotta, si è piegato verso il basso e si è schiantato al suolo producendo una grande esplosione. Una commissione di inchiesta è stata incaricata di verificare le cause dell’incidente. Saranno necessari diversi giorni prima che sia diffusa una versione ufficiale di quanto accaduto.
Stando ad alcune fonti consultate da RIA Novosti, il problema sarebbe stato causato da un malfunzionamento al lanciatore Blok DM3, che già in passato aveva dato problemi. I lanci dal Cosmodromo saranno probabilmente sospesi per almeno due-tre mesi, a causa della contaminazione del territorio dovuta alle tonnellate di combustibile tossico del razzo che sono cadute sul territorio intorno alla base di lancio.
Il Cosmodromo di Bajkonur attualmente è l’unica base da cui partono i voli con astronauti per la Stazione Spaziale Internazionale. L’ultima missione è partita il 29 maggio scorso, e ha trasportato tra gli altri l’astronauta italiano Luca Parmitano. Il prossimo lancio di una Soyuz è previsto per la fine dell’estate.
L’Agenzia spaziale russa aveva già perso altri tre satelliti del sistema GLONASS nel corso di un lancio effettuato nel dicembre del 2010. Anche in quel caso il razzo Proton-M perse la rotta a causa di un malfunzionamento, e si andò a schiantare nell’oceano Pacifico. Il razzo era dotato di un lanciatore DM3, come quello utilizzato per il lancio di martedì 2 luglio. In quel caso, una commissione di inchiesta concluse che i tecnici che si erano occupati del sistema avevano sbagliato i calcoli delle quantità di combustibile necessarie per far partire il razzo.
Il Proton-M, il razzo che si è da poco schiantato, ha un’altezza di 53 metri e un diametro di 7,4. La sua massa supera i 700mila chili ed è di solito costituito da tre o quattro stadi, che si staccano progressivamente man mano che il razzo raggiunge l’orbita.