Il gay pride a New York
Le foto della 44esima marcia per i diritti degli omosessuali: la solita gran festa (col sindaco Bloomberg, tra gli altri)
Domenica 30 giugno si è svolto il gay pride di New York, la tradizionale marcia a sostegno dei diritti delle persone GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali). Era la 44esima edizione della sfilata ed è stata una delle più partecipate degli ultimi anni (si parla di 200-300 mila persone): pochi giorni prima la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva dichiarato incostituzionale il Defense of Marriage Act (DOMA), una controversa legge federale approvata nel 1996 che faceva cadere il vincolo di reciprocità degli stati federali per quanto riguarda il matrimonio gay. Il gay pride si è trasformato quindi in una grande festa per celebrare la decisione della Corte, che ha stabilito di fatto che i matrimoni gay contratti negli stati americani in cui sono permessi, per il governo federale hanno valore in tutti gli stati americani, anche in quelli in cui non sono previsti dalle leggi, estendendo a tutte le coppie sposate omosessuali i benefit che già garantisce alle coppie eterosessuali.
La sfilata è stata guidata da Edith Windsor, la donna di 84 anni che nel novembre 2010 ha intrapreso l’azione legale contro il governo federale americano che ha portato all’abolizione del DOMA. Attorno a lei decine di persone che reggevano cartelli per ringraziarla e le offrivano fiori. Accanto a lei c’era Christine Quinn, candidata alle primarie per scegliere il sindaco di New York dei democratici, che nel maggio del 2012 ha sposato la sua compagna Kim Catullo. Alla marcia hanno partecipato anche un candidato alle primarie democratiche, Anthony Weiner, e l’attuale sindaco Michael Bloomberg. Tra gli altri manifestanti c’erano decine di coppie reggevano cartelli con scritto da quanti anni stavano insieme; altre che si sono sposate proprio il giorno del pride; poliziotti gay con bandiere rainbow e gente vestita con costumi stravaganti o con le classiche paillettes e piume di struzzo.