Gramellini sulla falsa lettera della professoressa
"Mi sono fidato di un’identità posticcia", dice della rubrica di giovedì sulla Stampa
Massimo Gramellini sulla Stampa di oggi torna sulla storia della lettera falsa pubblicata ieri da Repubblica e citata dallo stesso Gramellini nella sua rubrica quotidiana. L’autore della lettera sosteneva di essere una professoressa, che raccontava la storia di un padre che vorrebbe suo figlio venisse bocciato per sfruttare gli aiuti del Governo al lavoro giovanile. La lettera era molto surreale e figlia di una scarsa comprensione del decreto, e nel pomeriggio si è scoperto che era falsa: l’aveva scritta un’agenzia di comunicazione.
«Ciao, la lettera sul pizzaiolo costretto a scegliere fra posto fisso e diploma di maturità (pubblicata da alcuni giornali e da cui è stato tratto il Buongiorno di ieri, ndr) non è stata una professoressa a scriverla. E’ opera della nostra agenzia. Abbiamo confezionato una storia da dare in pasto ai media, creato un indirizzo di posta ad hoc e inviato la mail ai tre principali quotidiani italiani con preghiera di non pubblicare il nome dell’autrice. Era l’unico modo per sollevare una riflessione sull’assenza di politiche economiche del governo. Sono certa che Gramellini saprà cogliere il senso di questa operazione che non è pubblicitaria, ma è una denuncia della situazione in cui versano le microimprese come la nostra». Chiara Ioele (Kook Artgency).
Ciao Chiara, sono Gramellini della Pirla Agency. Mi sono fidato di un’identità posticcia, che anche ieri mattina hai confermato con dovizia di particolari alla collega incaricata di intervistarti. Se nella lettera della falsa professoressa ci fossero stati riferimenti offensivi ad altre persone, avrei fatto controlli ulteriori. Invece ti ho creduto.