Matteo Orfini contro l’ineleggibilità di Berlusconi

Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico, in un’intervista al Corriere della Sera dice di essere contrario all’ineleggibilità di Silvio Berlusconi in Parlamento. La questione fa riferimento a una legge del 1957 che stabilisce l’ineleggibilità in Parlamento di chi è titolare di concessioni pubbliche – “in proprio o in qualità di rappresentante legale di società” – non è eleggibile, come sono per esempio le frequenze televisive.

Il punto è se Berlusconi sia ineleggibile in quanto impresario televisivo, una questione che sembra più complessa di come appare, perché già in molte occasioni precedenti la Giunta per le elezioni della Camera si è espressa in suo favore. Sia nel 1994 che nel 1996 e nel 2001 la giunta per le elezioni del Parlamento non aveva considerato Berlusconi titolare di concessioni televisive “in nome proprio”, cioè direttamente, in prima persona, né come “rappresentante legale di società”. Per questo Orfini dice che non avrebbe senso cambiare l’interpretazione di una legge che da vent’anni si applica allo stesso modo, semmai si cambia la legge. Il voto è previsto per il 9 luglio.

«Non ha senso questo voto. L’ho già detto, prendendomi anche qualche critica: io ritengo Berlusconi eleggibile visto che c’è una legge che per vent’anni è stata interpretata così. Dunque semmai si cambia la legge, non si può certo cambiare l’interpretazione»