Un’arma contro la libertà di espressione
Massimo Mantellini ribadisce ed estende le sue critiche sulla proposta di legge sulla diffamazione online spiegata dal primo firmatario Stefano Dambruoso
di Massimo Mantellini
Ringrazio Dambruoso delle sue osservazioni. Il punto fondamentale resta secondo me inevaso. Il 99% dei blog non ha grande visibilità e lettori e sovente le ipotesi diffamatorie riguardano pagine web che nessuno ha letto e che solo i motori di ricerca consentono di rintracciare. Ne discende che l’esempio del mio blog non ha grandi attinenze con la realtà che la norma comprenderà. Così le rare volte che è accaduto che una richiesta di rettifica giungesse a me, è stata esaudita ben prima delle 48 ore previste: viceversa prevedere di doverla applicare forzosamente a qualsiasi pagina web e con un preavviso tanto breve è un’idea dal mio punto di vista inaccettabile. Una scelta per altro che non mi risulta abbia riscontri altrove.
Sul meccanismo che regola poi le richieste di rettifica, visto che sono a discrezione del singolo e non decise da un giudice, è evidente che creeranno un danno alla libertà di espressione del pensiero e favoriranno ben noti meccanismi di minacce legali che sono già oggi ampiamente utilizzati. A differenza di quanto affermato da Dambruoso non sono pochi gli italiani allergici ai giudizi altrui che già oggi si “baloccano” fra querele ed ingiunzioni certi del fatto che comunque, anche la più assurda delle querele fotocopia non avrà mai controeffetti preoccupanti. A queste persone, enti e studi legali la norma in discussione fornirà nuove armi a costo zero.
Nessuno vuole ridurre la responsabilità individuali in rete ma qualsiasi norma che incida sulla nostra capacità di esprimere il nostro pensiero dovrebbe essere trattata con le cautele che merita.
– La diffamazione e internet: la discussione tra Massimo Mantellini e Stefano Dambruoso