La terrazza della Cité Radieuse è diventata un museo
Un pezzo dell'edificio brutalista progettato da Le Corbusier a Marsiglia ora è un centro d'arte contemporanea: le foto
L’8 giugno è stato inaugurato a Marsiglia il MaMo (da Marseille Modulor), un centro d’arte contemporanea di 600 metri quadrati sulla terrazza della Cité radieuse, il complesso abitativo progettato nel 1945 dall’architetto svizzero Le Corbusier. Lo spazio espositivo – che prende il posto di una palestra, una pista d’atletica e un solarium – è il risultato di tre anni di restauro, che ha riportato la terrazza al suo progetto originario dopo aggiunte, modifiche e una certa trascuratezza che aveva subìto nel corso degli anni.
La Cité radieuse – la cui costruzione fu completata nel 1952 – è uno dei migliori esempi di architettura brutalista, che fa largo uso del beton brut, il cemento a vista, così da evidenziare la struttura e accentuare i volumi. L’edificio è imponente: è lungo 165 metri, largo 24 e alto 56, è in cemento armato e poggia su piloni, a forma di tronco di cono rovesciato. Ha però anche elementi eleganti e raffinati come le logge policrome, la facciata ispirata ai quadri di Mondrian e il tetto a terrazza. Le Corbusier immaginò la Cité radieuse come una città verticale, dotata di negozi, scuole, uffici e un hotel. Sulla terrazza – con camini in cemento che ricordano il profilo di una nave – c’erano invece un asilo nido, piscine, una palestra e una zona dedicata a mostre artistiche e altri eventi culturali: uno spazio pubblico, una sorta di parco, destinato agli abitanti. Il complesso è costituito da 17 piani e può ospitare fino a 1.600 persone, in 337 appartamenti di 23 tipologie differenti: dal monolocale all’appartamento per dieci persone. La palestra era destinata liberamente a tutti gli abitanti del complesso, che col tempo però iniziarono a trascurarla fino a quando – anche a causa dei costi di mantenimento – decisero di cederla a un privato: tre anni fa andò in pensione e la mise in vendita.
«Appena ho saputo che la terrazza era in vendita sono salito su un treno», ha raccontato il designer Ora-Ïto, che ha 36 anni, è nato a Marsiglia ed è l’ideatore del MaMo. Il suo vero nome è Ito Morabito, è figlio del designer di gioielli Pascal Morabito, ed è diventato famoso dieci anni fa per aver disegnato finti oggetti per marche di lusso e averli lanciati sul mercato con campagne pubblicitarie fittizie. Ora-Ïto ha venduto la casa in cui viveva a Parigi e tutta la sua collezione d’arte contemporanea per poter comprare la terrazza, nonostante molte persone cercassero di dissuaderlo. «Quando Le Corbusier iniziò a costruire la Cité radieuse, i marsigliesi lo soprannominarono “fada”, il matto. Ora chiamano me allo stesso modo». L’offerta di Ora-Ïto non fu certo l’unica, ma fu scelta dai co-proprietari dell’edificio perché si riproponeva di restaurare e riportare al progetto originario la terrazza. I lavori di restauro sono durati tre anni e sono costati 7 milioni di euro, finanziati da Ora-Ïto, dai co-proprietari dell’edificio e dallo stato francese. In particolare, è stata rimossa un’estensione di 200 metri quadri – soprannominata “la verruca” – che era stata aggiunta alla palestra.
Il risultato dei lavori è appunto il MaMo – nome che richiama, tra le altre cose, il MoMA di New York – uno spazio espositivo con ambizioni internazionali, che secondo Morabito «sarà il motivo per cui la gente verrà a Marsiglia» e che si propone anche come spazio culturale per gli abitanti della Cité radieuse. Ogni estate il centro ospiterà una mostra, mentre nel resto dell’anno verranno organizzati eventi culturali, letture e workshop con scuole di architettura. La prima mostra è Architectones, che espone alcune della ultime sculture e installazioni dell’artista francese Xavier Veilhan. Veilhan ha raccontato che tre anni fa stava costeggiando Marsiglia su una barchetta di pescatori insieme a Ora-Ïto, quando apparve all’orizzonte la Cité radieuse. Veilhan disse all’amico di aver sempre desiderato esporre i suoi lavori nell’edificio e Ora-Ïto gli rispose: «Sei fortunato, ho appena comprato la terrazza sul tetto».