Snowden è a Mosca?
Ha lasciato Hong Kong ma non dovrebbe restare in Russia: l'Ecuador dice che ha ricevuto la sua richiesta di asilo
18.44 – Il ministro degli esteri dell’Ecuador Ricardo Patiño ha annunciato che Snowden ha fatto richiesta di asilo nel paese. WikiLeaks ha annunciato che terrà una conferenza stampa sulla vicenda domani mattina alle 10.
El gobierno del Ecuador ha recibido solicitud de asilo de parte de Edward #Snowden.
— Ricardo Patiño Aroca (@RicardoPatinoEC) June 23, 2013
17.45 – BBC scrive, citando l’agenzia di stampa russa Interfax, che ad attendere Edward Snowden all’aeroporto di Mosca c’erano alcuni diplomatici dell’Ecuador e un dottore, che lo avrebbe visitato. Snowden non ha un visto, dunque è costretto a passare la notte in aeroporto: il Guardian scrive, citando ancora la Interfax, che l’ex analista informatico ha preso una camera nel Terminal E dell’aeroporto Sheremetyevo, dove è atterrato alle 15.25 (ora italiana). Insieme a lui ci sono anche alcuni consulenti legali di Wikileaks, come annunciato oggi dalla società stessa.
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15.25 – Edward Snowden è atterrato all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, dice WikiLeaks.
Aggiornamento, 15.00 – WikiLeaks ha pubblicato un comunicato che riprende in larga parte quanto detto da Julian Assange in un’intervista al Sydney Morning Herald: il suo viaggio è stato organizzato dalla società per aiutare Snowden ad arrivare in un “paese democratico”, che però non ha specificato. Snowden, c’è scritto nel comunicato di WikiLeaks, sarà accompagnato nel suo viaggio da diplomatici e consulenti legali della società che lo aiuteranno nelle procedure di richiesta di asilo: «il signor Snowden ha chiesto che WikiLeaks usi la propria competenza giuridica per garantire la sua sicurezza».
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La mattina del 23 giugno il governo di Hong Kong ha pubblicato un comunicato per annunciare che Edward Snowden – l’uomo che ha fornito al Guardian i documenti per l’inchiesta su PRISM e sul controllo della National Security Agency (NSA) americana sulle informazioni online – ha lasciato il paese, due giorni dopo la rivelazione del Washington Post della denuncia penale presentata dai procuratori federali della Virginia, che lo hanno accusato di spionaggio e furto di proprietà del governo. Le autorità statunitensi avevano chiesto inoltre al governo di Hong Kong di incarcerare Snowden, sulla base di un mandato di arresto provvisorio, ma nel comunicato è stato spiegato che i documenti presentati non erano del tutto conformi alle norme di legge e che erano incompleti.
Da qualche ora circolano online diverse informazioni – alcune non accertate – sulla sua possibile destinazione, ma sembra comunque certo che la sua prima tappa sarà Mosca: secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, Snowden, una volta atterrato in Russia, potrebbe prendere un altro aereo per Cuba e da lì andare poi a Caracas, in Venezuela. Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha detto di aver saputo del probabile arrivo di Snowden a Mosca soltanto dai mezzi di comunicazione. Il New York Times, citando un agente della compagnia aerea Aeroflot ha confermato l’acquisto da parte di Snowden di un biglietto di sola andata per Mosca.
WikiLeaks ha scritto sul proprio account Twitter che insieme a Snowden ci sarebbe anche un consulente legale della società: il Guardian scrive che si tratta dell’avvocato Sarah Harrison. Anche questa informazione è stata confermata dall’agente consultato dal New York Times. Il South China Morning Post, a cui Snowden ha rilasciato un’intervista, ha confermato che la Russia non sarà la sua destinazione finale e che nei giorni scorsi erano state avviate le procedure per una richiesta di asilo da presentare al governo dell’Islanda. Si fa anche l’ipotesi di un trasferimento in Ecuador, che ha già concesso asilo a Julian Assange nella sua ambasciata di Londra.
La partenza di Edward Snowden potrebbe avere delle ripercussioni sui rapporti diplomatici tra Hong Kong e gli Stati Uniti: Simon Young, professore di diritto comparato all’università di Hong Kong, ha spiegato che si dovrà chiarire se sono stati effettivamente rispettati tutti i punti dell’accordo tra i due paesi sul trattato per l’estradizione firmato nel 1996. Snowden, che si trovava in una località segreta, aveva detto nell’intervista rilasciata al SCMP di voler rimanere a Hong Kong fino a quando gli fosse stato concesso dalle autorità locali. Nel comunicato del governo di oggi è stato specificato che l’ex analista informatico ha lasciato il paese di sua spontanea volontà.
Foto: Edward Snowden (AP Photo/The Guardian)