I preparativi di Glastonbury
Foto di prati, tende e cartelli in vista del più importante festival musicale europeo, che torna dopo la pausa dell'anno scorso (mancavano i bagni chimici)
Dal 26 al 30 giugno si terrà a Pilton, in Inghilterra, il festival di Glastonbury, uno dei festival musicali estivi più importanti d’Europa. Il festival, a cui parteciperanno più di 150 mila persone, ritorna dopo due anni: l’anno scorso l’edizione saltò a causa della mancanza di poliziotti addetti alla sicurezza e di bagni chimici, destinati alle Olimpiadi di Londra. Dal 1991 il festival viene sospeso ogni 5 anni per permettere al campo che lo ospita (che è in realtà un pascolo) di rigenerarsi.
Quest’anno la line up del palco principale, il Pyramid Stage, comprende i Rolling Stones, che suoneranno per la prima a volta al festival, e poi Arctic Monkeys, Mumford & Sons, Dizzee Rascal, Nick Cave & the Bad Seeds, Primal Scream, Elvis Costello e The Vaccines. Saranno presenti al festival anche, tra gli altri, Tame Impala, James Blake, Portishead, the XX, Smashing Pumpkins, Johnny Marr, PiL, Public Enemy, Dinosaur Jr., Crystal Castles, Phoenix e tanti altri. La BBC quest’anno trasmetterà per la prima volta i concerti in streaming tramite il sito ufficiale, con la possibilità di selezionare uno tra i sei palchi principali (e le decine di performance) in tempo reale.
Il festival di Glastonbury è stato fondato da Michael Eavis, proprietario della Worthy Farm, il terreno in cui si svolge, venne organizzato per la prima volta il 19 settembre del 1970, il giorno dopo la morte di Jimi Hendrix: allora si chiamava Pilton Pop, Blues & Folk Festival e 1500 persone pagarono una sterlina per piantare la loro tenda alla Worthy Farm e assistere a due giorni di concerti, tra cui quelli di Marc Bolan, di Keith Christmas e degli Stackridge. Nel 1971 l’evento cambiò nome e divenne il Glastonbury Fair, ma soltanto negli anni Ottanta si trasformò in una manifestazione con ricorrenza annuale e con introiti economici (devoluti in gran parte in beneficenza).