Parco Gezi è stato sgomberato
Sabato sera la polizia ha cacciato i manifestanti e ha circondato la piazza, mettendo fine a 18 giorni di occupazione: ci sono stati scontri e decine di feriti
Aggiornamento, 17.45 – Ci sono stati nuovi scontri tra manifestanti e polizia ad Istanbul e ad Ankara nel pomeriggio di domenica. La polizia è nuovamente intervenuta con gas lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti, anche se piazza Taksim rimane tuttora presidiata dalla polizia, che impedisce a chiunque di avvicinarsi. I nuovi incidenti sono cominciati quando a piazza Kazliçeşme, ad Istanbul, il primo ministro Recep Tayyp Erdoğan ha iniziato un comizio organizzato dal suo partito, l’AKP, davanti a molte migliaia di persone.
Il governatore di Istanbul Huseyin Avni Mutlu ha confermato oggi che, tra le molte persone arrestate, ci sono stati alcuni medici che «agivano insieme ai manifestanti». Ha smentito l’informazione, circolata nelle scorse ore, che all’acqua degli idranti usata per disperdere i manifestanti siano stati aggiunti elementi chimici. Intanto, due grandi organizzazioni sindacali turche hanno indetto uno sciopero generale per domani, per protestare contro le violenze della polizia.
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Ieri sera la polizia turca ha sgomberato i manifestanti che occupavano parco Gezi e piazza Taksim. I manifestanti hanno abbandonato la zona, ma hanno rapidamente costruito barricate tutto intorno: sono cominciati allora nuovi scontri nelle aree circostanti, che sono proseguiti in diverse aree della città, in quella che alcuni testimoni hanno definito «la peggiore notte da quando il parco è stato occupato».
Altre manifestazioni e confronti molto tesi sono stati riferiti ad Ankara e in altre città. Sembra che a Istanbul anche questa mattina siano in corso scontri tra polizia e manifestanti sulle barricate costruite intorno a piazza Taksim. Da ieri notte, nella piazza e nel parco, numerosi camion e operai sono impegnati a rimuovere le tende, i rifiuti e gli altri segni dell’occupazione del parco e della piazza, durata 18 giorni.
Lo sgombero è cominciato ieri sera e non è durato più di mezz’ora. La polizia è avanzata lentamente nella piazza, armata di scudi di plastica e preceduta dal lancio di lacrimogeni. I manifestanti, dopo aver abbandonato la piazza si sono riorganizzati nelle vie vicine e una serie di scontri sono scoppiati in tutta la città. Gruppi di manifestanti che provavano a raggiungere piazza Taksim attraversando i ponti sul Bosforo sono stati dispersi con lacrimogeni ed idranti.
Ci sono stati scontri anche all’hotel Divan, vicino al parco, un edificio usato come pronto soccorso dai manifestanti dall’inizio della protesta. Secondo alcuni giornali turchi, la polizia ha sparato lacrimogeni direttamente nella hall dell’albergo dopo averlo circondato. Ci sarebbero almeno quaranta feriti, molti dei quali a causa di proiettili di gomma sparati dalla polizia.
Subito dopo lo sgombero, la polizia ha circondato con un cordone la piazza. Poco dopo sono arrivati i camion, i bulldozer e numerosi operai che hanno cominciato a rimuovere le ultime barricate costruite dai manifestanti intorno alla piazza.
L’intervento della polizia è arrivato poco dopo un ultimatum ai manifestanti lanciato dal premier turco Recep Tayyp Erdoğan durante un comizio ad Ankara. «O i dimostranti abbandoneranno il parco, o la polizia saprà come costringerli a farlo», ha detto ieri Erdoğan, che oggi terrà un comizio proprio ad Istanbul. Nei giorni scorsi, Erdoğan aveva lanciato più volte messaggi minacciosi nei confronti dei manifestanti, invitando i “manifestanti pacifici” a lasciare la piazza immediatamente.
Per oggi pomeriggio sono state indette nuove manifestazione contro il governo, mentre uno dei principali sindacati del paese ha indetto per domani uno sciopero generale.