La società civile faccia la società civile
Non è più in grado di migliorare la politica, scrive sul Corriere Giuseppe De Rita: la quale si deve migliorare da sola
Giuseppe De Rita, sociologo e fondatore del Censis di cui recentemente è stato fatto il nome come possibile candidato alla Presidenza della Repubblica, è l’autore dell’articolo di fondo in prima pagina del Corriere della Sera di oggi, in cui si propone il ripensamento del rapporto “stanco e inerte” fra politica e società civile.
Nel momento in cui la politica, puntellata da qualche comitato di saggi, cerca di risistemare i suoi assetti interni (di governo e di funzionamento istituzionale) sembra giunta anche l’ora di ripensare il rapporto fra politica e società civile, un rapporto sempre più stanco e inerte.
Non ho mai molto amato l’enfasi accumulata sul termine «società civile», anche se sono stato fra i primi ad apprezzare la propensione dei partiti ad immettere nelle proprie linee esponenti di rilievo dell’economia e della società. La cosa iniziò con gli «esterni» nella Dc demitiana e gli «indipendenti di sinistra» nel Partito comunista. Erano personaggi davvero notevoli (solo che si pensi ad Andreatta, Lipari, Scoppola, Ruffilli, Ossicini, Napoleoni, ecc.). Ed in brevissimo tempo la loro carica elitaria stabilì una implicita superiorità della società rispetto ad una politica tutto sommato banale, fatta da tanto mestiere e da tanta frequentazione del consenso popolare.
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foto: LaPresse