Obama e la pillola del giorno dopo
Il governo americano ha rinunciato al ricorso contro la vendita del contraccettivo come farmaco da banco, ma potrebbe non essere finita qui
Il governo degli Stati Uniti ha deciso di adeguarsi alla sentenza del giudice distrettuale Edward Korman e permettere che la pillola del giorno dopo possa essere acquistata come farmaco da banco da ragazze e donne di qualunque età e senza prescrizione medica. La battaglia legale tra il governo (a favore dei limiti di età sulla vendita già fissati ai 17 anni) e i gruppi per i diritti delle donne (per i quali la pillola doveva essere acquistata liberamente) proseguiva da anni. Dopo la sentenza di Korman il dipartimento di Giustizia dell’amministrazione Obama aveva deciso di ricorrere in appello, ma ieri ha cambiato idea e ha notificato la nuova decisione al giudice – che dovrà ora approvarla.
I gruppi per i diritti delle donne – come il “National women’s liberation” – dopo la decisione del governo hanno parlato di «giustizia riproduttiva», poiché ogni donna di ogni età «deve poter avere il controllo assoluto del proprio corpo senza chiedere il permesso a un dottore o a un farmacista». Ma hanno anche precisato che la loro battaglia non è finita. La decisione del dipartimento di Giustizia riguarda infatti un preciso farmaco, quello prodotto dalla casa farmaceutica Teva pharmaceuticals industries, e non si applica invece alle analoghe marche di contraccettivi di emergenza, comprese quelle generiche.
Nancy Northup, presidente del “Centro per i diritti riproduttivi” di New York, ha detto: «L’amministrazione Obama continua a negare ingiustificatamente la stessa ampia disponibilità di generici di contraccezione d’emergenza. Continueremo a lottare per un equo trattamento per le donne che vogliono e hanno bisogno di opzioni più convenienti».
La Food and Drug Administration, l’ente statunitense per la regolamentazione dei farmaci e degli alimenti, aveva iniziato a eliminare i limiti sull’acquisto della pillola del giorno dopo già nel 2011, ma era stata fermata dal ministro Kathleen Sebelius. Il presidente Obama aveva appoggiato il blocco e aveva dichiarato: «In qualità di padre di due figlie, penso sia importante per noi assicurarci che venga applicato il buon senso, quando si tratta di farmaci da banco».
Alcuni osservatori si spiegano la nuova decisione dell’amministrazione col fatto che un rigetto del ricorso avrebbe portato il caso davanti alla Corte Suprema, dandogli molta più visibilità e riaprendo il dibattito su aborto e contraccezione. Altri invece pensano che l’amministrazione Obama stia tentando di blandire l’ala sinistra dell’elettorato, irritata per gli scandali sulla privacy che coinvolgono la NSA, l’agenzia per la sicurezza nazionale.