Un’altra giornata di scontri in Turchia
Le foto delle manifestazioni organizzate ieri a Istanbul e Ankara: parlando ai suoi sostenitori Erdogan ha ricordato che "la pazienza ha un limite"
Domenica 9 giugno in molte città della Turchia ci sono state nuove manifestazioni di protesta contro il primo ministro Recep Tayyip Erdogan: gli scontri più violenti sembra si siano verificati ad Ankara, la capitale. La polizia ha utilizzato di nuovo gas lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti, e ha sgombrato alcune tende che erano state montate al parco Kuğulu, nella zona di Çankaya, in solidarietà con le prime manifestazioni di Istanbul del 31 maggio scorso. Le proteste erano iniziate per fermare il progetto di distruzione del parco Gezi, uno dei più conosciuti della città, e si erano poi diffuse rapidamente in tutto il paese, diventando un più ampio movimento di critica contro le politiche del governo di Erdogan.
Domenica 9 giugno, ad Ankara, si è anche tenuta una grande manifestazione a sostegno di Erdogan: migliaia di persone si sono ritrovate all’aeroporto della capitale per ascoltare il discorso del primo ministro turco, il secondo dopo quello organizzato all’aeroporto di Istanbul tre giorni fa. Erdogan ha detto che il suo partito di centrodestra, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, è stato quello che più ha ampliato le libertà nel paese, aggiungendo che non permetterà, come successo in passato, un colpo di stato da parte dell’esercito turco. Erdogan ha aggiunto:
«Non vedete questo? Come potete attaccare la mia polizia? Ci sono persone che si schierano con quelli che congiurano contro il primo ministro di questo paese. Noi stiamo facendo vedere che siamo pazienti, ma la pazienza ha un limite. Coloro che si nascondono dietro i manifestanti dovrebbero prima imparare che cos’è la politica.»
Diversi scontri tra manifestanti anti-governativi e polizia si sono verificati anche nelle città di Adana, di Edirne e di Smirne. In piazza Taksim a Istanbul si è tenuta una delle più grandi manifestazioni anti-governative degli ultimi 10 giorni: migliaia di persone si sono ritrovate nella piazza per assistere a concerti e per chiedere le dimissioni di Erdogan.
Secondo il corrispondente BBC a Istanbul, Mark Lowen, il governo ha perso il controllo del centro della città. Lowen ha scritto che i manifestanti stanno organizzando altre proteste per i prossimi giorni, e che il clima nel paese si sta polarizzando sempre di più tra i sostenitori di Erdogan e coloro che ne chiedono le dimissioni. Il primo ministro turco, comunque, ha detto di voler portare avanti la riqualificazione del parco Gezi, a Istanbul, e ha escluso di voler organizzare elezioni locali o presidenziali anticipate.
Domenica è intervenuta sulle proteste in Turchia anche Catherine Ashton, responsabile della diplomazia dell’Unione Europa, chiedendo a entrambe le parti di moderare i toni e mettere fine alle violenze. Dal 31 maggio a oggi le proteste in Turchia hanno causato 4 morti – di cui uno appartenente alle forze dell’ordine – migliaia di feriti e diverse centinaia di arrestati.