Nuovi scontri in Turchia
Le foto di ieri notte ad Ankara e Istanbul: la polizia ha usato lacrimogeni e idranti
Ieri notte la polizia ha disperso con lacrimogeni e idranti circa 5 mila manifestanti che si erano riuniti ad Ankara, la capitale della Turchia. Ci sono stati diversi scontri tra manifestanti e polizia anche a Istanbul, la città da cui sono partite le proteste. Da più di una settimana, infatti, in Turchia ci sono proteste e manifestazioni che hanno causato finora due morti e centinaia di feriti. Altre centinaia di persone sono state arrestate in tutto il paese.
Le proteste sono cominciato al parco Gezi, una delle più grandi aree verdi di Istanbul, che il governo aveva deciso di demolire. Al posto del parco sono ancora in fase di studio una serie di piani per riqualificare il quartiere, anche se non c’è ancora nulla di certo. Dove ora sorge il parco potrebbe essere costruito un centro commerciale o forse una moschea. Il governo ha fatto sapere nella scorsa settimana che nessun piano definitivo è ancora stato approvato. Venerdì scorso la polizia è intervenuta con la forza per sgombrare gli occupanti. In risposta, migliaia di manifestanti hanno cominciato a protestare nelle piazze di moltissime città.
Il governo ha annunciato che al posto del centro commerciale costruirà una moschea, ma questo non ha fermato i disordini. I manifestanti protestano contro lo stile autoritario del governo di Recep Tayyip Erdogan e contro l’islamizzazione graduale a cui, secondo loro, sta portando il paese. Molti manifestanti sfilano con le bandiere dei sindacati di sinistra oppure con quelle di Atatürk, il riformatore che negli anni Venti pose le basi della moderna Turchia laica. Ieri Erdogan ha dichiarato che non ci saranno elezioni anticipate a causa delle proteste. Le prossime elezioni locali e presidenziali sono fissate per l’anno prossimo, mentre le politiche sono fissate per il 2015.