La risposta di Zuckerberg sul caso PRISM
Ha respinto le accuse di aver consegnato gli accessi ai server di Facebook alla NSA e di aver partecipato al programma PRISM
Oggi Mark Zuckerberg ha risposto alle accuse di aver consegnato dati sensibili e accessi ai server di Facebook ad alcune agenzie governative americane. Secondo le notizie pubblicate negli ultimi giorni, prima dal Guardian e poi dal Washington Post, la NSA – l’agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti – ha avuto negli ultimi sei anni un accesso diretto, tramite un progetto chiamato PRISM, ai dati di alcune delle più grandi società informatiche del mondo, come Microsoft, Google, Facebook e Apple. Zuckerberg ha respinto tutte le accuse con un post sulla propria pagina Facebook.
Voglio rispondere personalmente alle vergognose ricostruzioni della stampa a proposito di PRISM:
Facebook non fa e non ha mai fatto parte di un programma che consegni un accesso diretto ai nostri server al governo degli Stati Uniti o a qualsiasi altro governo. Non abbiamo mai ricevuto richieste generiche o ingiunzioni da parte di un tribunale per consegnare informazioni o metadati all’ingrosso ad una qualunque agenzia governativa, come invece sembra che sia accaduto a Verizon. Se anche avessimo ricevuto ordini simili, ci saremmo opposti con forza. Non abbiamo mai sentito parlare di PRISM prima di ieri.
Quando il governo chiede dati a Facebook, analizziamo attentamente ogni richiesta per accertarci che segua la giusta procedura e che sia conforme a tutte le leggi in materia, quindi consegniamo le informazioni soltanto se è permesso dalla legge. Continueremo a combattere con forza per mantenere le vostre informazioni protette e al sicuro.
Incoraggiamo con forza tutti i governi ad essere più trasparenti riguardo a tutti i programmi mirati a mantenere la gente al sicuro. Si tratta dell’unico modo per proteggere le libertà civili di ciascuno e creare la società libera e sicura che tutti vogliamo sul lungo periodo.