I film perduti
Migliaia di film sono andati persi, ma altre migliaia sono catalogati male: studiosi e appassionati provano a identificarli, racconta l'Atlantic
Qual è il primo film di Alfred Hitchcock? Prima di trasferirsi negli Stati Uniti nel 1939, dove girò gran parte delle sue opere più famose, Hitchcock lavorò per molti anni nel Regno Unito raggiungendo negli anni Trenta un grande successo.
Molti dei suoi primissimi film muti sono quasi sconosciuti e, con il passare degli anni, sono andati persi. Tra il 1923 e il 1924, ad esempio, il 24enne Hitchcock scrisse la sceneggiatura, fece da assistente regista, da direttore della fotografia e da montatore per un film diretto da Graham Cutts, un regista allora famoso, che si intitolava The White Shadow. È probabilmente il primo film in cui Hitchcock ha avuto un ruolo importante ma, per molti anni, è stato considerato perduto.
Fino a quando, nel 2011, un archivista neozelandese del New Zealand Film Archive, Leslie Lewis, ha trovato due contenitori metallici per conservare le bobine di pellicola con l’etichetta “Twin Sisters”: all’interno, il film non mostrava il titolo né i titoli di testa, ma attraverso un elenco del cast, un simbolo del celebre produttore David O. Selznick e alcune informazioni sul tipo di pellicola, Lewis è riuscito ad identificare il film come The White Shadow, oltre a trovare anche la terza bobina, che si trovava nello stesso archivio ma che era identificata genericamente come “film muto americano del 1923”. In totale, 43 minuti di film, circa metà del totale.
Ritrovamenti come quello di The White Shadow sono piuttosto rari, in rapporto all’enorme quantità di pellicole che sono andate perdute, soprattutto nei primi decenni del cinema muto. L’Atlantic racconta che in questi giorni – da giovedì 6 giugno a sabato 8 – in un campus della Libreria del Congresso a Culpeper, in Virginia, si sta svolgendo un seminario intitolato Mostly Lost che cercherà di identificare alcune pellicole che sono state ritrovate negli archivi ma che non hanno né nome né titolo: film che «nessuno, letteralmente nessuno nel mondo, ha idea di che cosa siano».
Il motivo per cui molti film sono andati perduti per sempre dipende dalla stessa materia di cui erano fatte le bobine cinematografiche: fino agli anni Cinquanta la base era sempre di nitrocellulosa e, per plastificarla, si utilizzava della canfora. Sono materiali estremamente infiammabili, tanto che una bobina esposta a lungo al sole aveva ottime probabilità di prendere fuoco. Gli incendi, negli archivi cinematografici, erano molto frequenti.
Altri film sono invece arrivati più o meno intatti ai giorni nostri. Un film è solitamente diviso in più bobine, fino a otto, e oggi migliaia di queste sono conservate negli archivi con una catalogazione insufficiente o sbagliata. La situazione è peggiorata dal fatto che l’inizio e la fine della pellicola sono le zone più delicate e a rischio di danneggiamento: sono anche le zone dove si trovano il titolo e i crediti del film e, una volta persi quelli, identificarli è come provare a riconoscere un libro che non ha né la copertina né le prime pagine.
Oltre a questo, il modo stesso con cui si proiettavano i film prima del recente arrivo del digitale li esponeva a danneggiamenti ed errori: le bobine arrivavano ai cinema in scatole di metallo separate, e stava poi al proiezionista incollarle insieme (di solito con un apposito nastro adesivo), per inserirle poi nel proiettore. Molto spesso le bobine non tornavano agli studi di produzione e i proiezionisti tagliavano – letteralmente – le loro scene preferite. Questo è stato spesso un bene, perché ha permesso a qualche spezzone di sopravvivere fino ad oggi.
Mostly Lost è alla sua seconda edizione ed è un evento cinematografico molto particolare. Durante le serate di proiezione, che sono aperte al pubblico, all’ottantina di studiosi e appassionati che partecipano è richiesto di commentare, controllare su computer portatili, discutere e esporre le informazioni che riescono a tirar fuori da quello che succede sullo schermo.
L’operazione di identificare i film “perduti” è promossa dalla Libreria del Congresso e dalla National Film Preservation Foundation (che il prossimo settembre pubblicherà un DVD con The White Shadow ritrovato), oltre che da iniziative come la pagina Flickr del Nitrate Film Interest Group, un’associazione di archivisti e appassionati che dal 2008 pubblica ingrandimenti di film di cui non si sa più nulla.
Lo scorso anno, Mostly Lost è stato un discreto successo: sono stati proiettati 95 film e di questi, dicono gli organizzatori, circa il 40 per cento è stato identificato nel corso della proiezione, mentre un altro 10 per cento circa è stato individuato con ricerche successive. Per un altro 25-30 per cento è stato possibile aggiungere informazioni, grazie al lavoro dei presenti: chi nota una targa o è in grado di identificare un luogo, chi conosce benissimo la carriera di un’attrice muta protagonista del film, chi coglie un riferimento a fatti contemporanei alla pellicola.
I film di quest’anno, che provengono da diverse collezioni private e archivi americani ed europei, sono stati girati tra gli ultimi anni dell’Ottocento e gli anni Trenta. Ci sono film western, film drammatici, commedie e cartoni animati.