Siria, Francia: Test confermano uso gas sarin
Parigi (Francia), 4 giu. (LaPresse/AP) – Materiali prelevati in Siria e analizzati in un laboratorio della Francia “provano la presenza di gas sarin nei campioni in nostro possesso”. Per questo “tutte le opzioni sono sul tavolo”, compreso l’intervento militare “nel luogo dove il gas viene prodotto o immagazzinato”. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, spiegando che ora Parigi “è certa che il gas sarin sia stato utilizzato in diverse occasioni in Siria, e in maniera localizzata”. “Sarebbe inaccettabile – si legge in una nota del ministro – che i responsabili di questi crimini possano beneficiare dell’impunità”.
In serata, in un’intervista all’emittente France 2, Fabius ha ribadito che “non ci sono dubbi” che almeno in un caso il governo di Damasco e i suoi alleati siano stati responsabili di un attacco con questo tipo di armamenti. “Abbiamo tracciato integralmente la catena, dall’attacco al momento in cui le persone sono state uccise, fino a quando i campioni sono stati presi e analizzati”, ha aggiunto ancora il ministro.
Simili conferme sono arrivate oggi da Londra, dove il Foreign Office britannico riferisce che campioni prelevati in Siria e analizzati in un laboratorio del governo confermano la presenza di sarin. Il ministero non spiega però dove e quando siano stati raccolti i campioni. A New York, invece, l’ambasciatore britannico all’Onu Mark Lyall Grant ha sottolineato come il Regno Unito sia sconvolto dalle sempre maggiori notizie sull’uso di armi chimiche in territorio siriano. “Si tratta di quantità relativamente piccole, ma di un uso ripetuto. E ogni tipo di utilizzo di armi chimiche è ripugnante”, ha detto Lyall Grant. Il governo di Londra ha riportato una serie di incidenti al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e alla squadra da lui nominata per indagare sul caso, tra cui la notizia di tre nuovi incidenti il 23 maggio.
Più cauti gli Usa che, attraverso il portavoce della Casa Bianca Jay Carney, ribadiscono di aver bisogno di “maggiori informazioni” in merito. Anche se, spiega il portavoc, le conclusioni dei test condotti dalla Francia sono “del tutto coerenti” con quanto trovato dall’amministrazione Usa.
Oggi un rapporto della commissione di inchiesta dell’Onu sulle violazioni nel conflitto in Siria ha fatto sapere che esistono “motivi ragionevoli per credere che sostanze chimiche siano state usate come armi” in almeno quattro attacchi nel corso della guerra civile. Ma, spiega il rapporto, “in base alle prove disponibili non è stato possibile stabilire precisamente quali agenti siano stati utilizzati, in che modo e da chi”.