Ma quindi il sesso orale può causare il cancro alla gola?

Al di là di quanto sia successo a Michael Douglas (che poi ha smentito), c'è un importante dibattito nella comunità scientifica e ci sono dei dati

Da un paio di giorni televisioni e giornali si stanno occupando di una intervista con l’attore statunitense Michael Douglas, pubblicata dal Guardian, in cui spiega abbastanza esplicitamente di avere sofferto di un tumore alla gola a causa del sesso orale. Lunedì 3 giugno se ne sono occupati principalmente i giornali britannici e i siti di news, oggi la notizia è su molti quotidiani in giro per il mondo compresi quelli italiani, anche se Douglas ha poi smentito, specificando che le sue spiegazioni sulle cause principali del tumore alla gola non si riferivano necessariamente al suo.

Al di là degli aspetti più pruriginosi dell’argomento, sui quali indugiano alcuni articoli, le dichiarazioni di Douglas hanno contribuito a fare conoscere meglio un dibattito che esiste da tempo nella comunità scientifica sul legame tra papilloma virus e la formazione di tumori nella gola di chi pratica sesso orale. Un tema delicato e di cui si era già parlato in passato sui giornali, spesso con poca serietà e con scarsi approfondimenti.

L’intervista
Il Guardian ha pubblicato una lunga intervista a Douglas in occasione della sua partecipazione al Festival di Cannes, con il film Behind the Candelabra di Steven Soderbergh in cui impersona Liberace. Tra le altre cose il suo intervistatore, Xan Brooks, affronta l’argomento del cancro alla gola avuto da Douglas nel 2010. All’epoca Douglas aveva spesso male alla gola ma nessuno degli specialisti che aveva consultato era riuscito a capire di preciso che cosa avesse, consigliandogli di seguire alcune terapie antibiotiche.

Vedendo che non riusciva a risolvere il problema, un amico gli consigliò di andare da un medico suo conoscente a Montreal, in Canada. Usando un semplice abbassalingua, notò un nodulo alla base della lingua di Douglas e consigliò di fare una biopsia, cioè un piccolo prelievo di tessuto per analizzarlo. Gli fu diagnosticato un tumore allo stadio IV, che lascia poche speranze di sopravvivenza. Fu sottoposto a cicli molto intensi di chemioterapia e radioterapia per colpire le cellule tumorali. Perse molti chili a causa dei farmaci, ma riuscì a rimettersi in salute e da due anni il cancro non si è più ripresentato.

Soprattutto negli anni Novanta, Douglas aveva bevuto e fumato molto, finendo anche in clinica di riabilitazione per curare le sue dipendenze. Considerata la poco piacevole esperienza con il cancro, Brooks ha chiesto a Douglas se non abbia avuto qualche rimorso per come trattò il suo corpo anni fa, e questa è stata la sua risposta:

No, no. Anche perché, senza andare troppo nello specifico, questo tipo particolare di cancro è causato dal virus del papilloma umano (HPV), che deriva dal cunnilingus.

Il cunnilingus è la pratica sessuale in cui i genitali femminili sono stimolati con la bocca del partner, in particolare con la lingua. Impreparato a ricevere una simile risposta, Brooks ha chiesto chiarimenti, e Douglas glieli ha dati:

Dal cunnilingus. Voglio dire, mi sono anche chiesto se lo stress dovuto all’arresto di mio figlio fosse stato in qualche modo la causa. Ma, no, è una malattia trasmessa facendo sesso che causa questo tipo di cancro.

La smentita
L’intervista di Michael Douglas ha fatto molto discutere ed è stata ripresa e pubblicata da molti giornali, tanto da spingere il suo portavoce, Allen Burry, a intervenire per chiarire il senso di quanto detto a Brooks.

In una conversazione con il giornale, hanno parlato delle cause del cancro alla gola, una delle quali era il sesso orale, che è nota e conosciuta da diverso tempo.

Il Guardian ha negato la possibilità che ci sia stato un fraintendimento al momento dell’intervista, ricordando che la conversazione si è svolta esclusivamente tra Brooks e Douglas in assenza di Burry. Per ulteriore chiarezza il giornale ha anche pubblicato l’audio dell’intervista.

Il sesso orale causa il cancro alla gola?
Al momento una risposta chiara e definitiva a questa domanda non c’è, ma i ricercatori negli ultimi anni hanno trovato molti indizi che dimostrano un legame tra papilloma virus (HPV) e cancro alla gola, tra chi pratica il sesso orale.

Le infezioni da HPV sono molto diffuse e sono alla base di malattie della pelle e delle mucose. Ne sono stati identificati più di 120 tipi diversi: la maggior parte causa malattie non gravi, come le verruche, ma ce n’è un ristretto gruppo che causa diversi tipi di tumori benigni e maligni, come il cancro al collo dell’utero, all’ano e alle vie aeree superiori (cavo orale, laringe). Gli HPV non sono presenti nel sangue o nello sperma (anche se alcuni studi recenti hanno messo in dubbio questo assunto), ma si contraggono per contatto diretto, in genere sessuale.

Più partner diversi si hanno, più è alta la probabilità di contrarre un tipo di HPV. Per questo motivo la probabilità più alta di contrarlo è tra i 20-35 anni, solitamente il periodo di massima attività sessuale dei giovani adulti. In un individuo sano, il sistema immunitario si occupa del virus e in pochi giorni riesce ad arginare e terminare l’infezione che ha causato: spesso non ci sono sintomi e non ci si rende nemmeno conto di avere contratto il virus. In altri casi il sistema immunitario non riesce a contrastare il virus e l’infezione procede, producendo verruche, soprattutto nelle aree genitali.

Se l’infezione non accenna a diminuire si interviene con i farmaci, anche se le terapie per alcuni tipi di HPV non sono molto efficaci e richiedono, nel caso delle infezioni al collo uterino, pratiche più invasive. L’obiettivo di solito è eliminare l’infiammazione prima che diventi cronica o che porti allo sviluppo e alla diffusione di cellule tumorali maligne. Tra gli HPV più pericolosi in questo senso c’è quello di tipo 16, che può causare anche il cancro alla gola.

Trasmissione
51 degli oltre 120 tipi di HPV conosciuti infettano le mucose genitali: di questi, 17 sono considerati ad alto rischio per lo sviluppo di forme tumorali. La principale via di trasmissione è di tipo sessuale: una giovane adulta che ha rapporti con un partner diverso ogni anno per quattro anni ha più dell’85 per cento di probabilità di contrarre un’infezione da HPV. Secondo alcune ricerche, ci sono anche casi di trasmissione in seguito al contatto delle mani con i genitali di un partner infetto. Altri studi non escludono che ci possa essere una trasmissione di HPV tra due persone che si baciano con la lingua, ma c’è ancora poca certezza sul fatto che i virus di questo tipo siano trasportati da alcuni liquidi biologici come la saliva.

Cancro alla gola e papilloma
Negli ultimi anni negli Stati Uniti è stato rilevato un aumento considerevole di casi di tumori alla gola causati da HPV di tipo 16. Nel 1988 si registravano in media 0,8 casi ogni 100mila persone, mentre nel 2004 i casi sono diventati 2,6 per 100mila. Una delle ipotesi dei ricercatori è che la differenza sia dovuta a un aumento del sesso orale: le mucose dei genitali vengono a contatto con quelle orali del partner, che contrae il virus. L’incidenza di questo tipo di cancro, per quanto se ne sa fino a ora, è maggiore tra i maschi e non è ancora del tutto chiaro il motivo.

Una delle ricerche in tema che fino a ora hanno fatto più discutere fu realizzata sei anni fa da un gruppo di ricerca della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, nel Maryland (Stati Uniti). Furono raccolti campioni di saliva e di sangue da 100 pazienti affetti da tumori alle tonsille o alla parte posteriore della gola, e da altri 200 individui sani per effettuare i confronti del caso. L’esame dei campioni consentì di scoprire, attraverso l’analisi degli anticorpi, chi avesse sofferto nel corso della propria vita di una infezione da HPV.

Tutti i partecipanti alla ricerca diedero informazioni sulla loro vita sessuale, compreso il numero di partner con cui avevano fatto sesso orale. Al netto di particolari predisposizioni genetiche o di altre abitudini, come il fumo e il consumo di alcolici, i ricercatori scoprirono che chi aveva avuto una infezione da HPV aveva probabilità 32 volte superiori di sviluppare un cancro alla gola rispetto a chi non aveva mai contratto il virus. La probabilità aumentava fino a 58 volte nel caso del tipo 16 di HPV.

Ma soprattutto, lo studio rivelò l’esistenza di un legame tra sesso orale e cancro alla gola causato da HPV. Le persone che avevano fatto sesso orale con uno – cinque partner avevano dimostrato di essere doppiamente a rischio tumore rispetto a quelle che non avevano mai svolto questa attività. Nel caso dei volontari che avevano dichiarato di avere fatto sesso orale con più di cinque partner diversi, il fattore di rischio arrivava al 250 per cento. E la percentuale diventava pari al 750 per cento se il tipo di virus era HPV 16.

La ricerca, come altre analoghe seguenti, è stata molto dibattuta nella comunità scientifica e sono state sollevate perplessità sulla sua accuratezza. Alcuni detrattori hanno ricordato che parte dello studio è basato su dichiarazioni non verificabili sulle abitudini sessuali dei pazienti, e le persone spesso non dicono tutta la verità su questi argomenti o tendono a esagerare.

Vaccino
Per alcuni dei tipi di HPV più pericolosi come il tipo 16 e il 18, che sono responsabili del 70 per cento dei tumori al collo dell’utero, esiste un vaccino che in Italia viene distribuito gratuitamente a tutte le bambine con meno di 12 anni. In alcune regioni sono previsti programmi di distribuzione gratuita anche per età superiori. Il vaccino non contiene virus veri e propri ed è quindi molto sicuro, ma naturalmente non assicura la protezione per chi ha già infezioni in atto. La somministrazione prima dei 12 anni rende meno probabile, comunque, che si sia già contratto il virus.

Benché il vaccino per HPV 16 e 18 sia stato realizzato e sia somministrato solo alle femmine per ridurre la probabilità di avere un tumore al collo dell’utero, negli ultimi tempi i medici si chiedono se non sia il caso di estenderne l’uso anche ai maschi. I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC), l’organismo che negli Stati Uniti si occupa dei contagi e delle epidemie, dal 2011 consigliano di vaccinare anche i bambini al di sotto dei 12 anni per ridurre le probabilità di contrarre il virus in età adulta. Il vaccino è definito come una “potente arma” contro gli HPV che causano infezioni ai genitali e tumori all’apparato orofaringeo.

Saranno necessari altri studi e ricerche prima di dire con certezza che il cancro alla gola possa essere causato dal sesso orale, benché sia ormai verificato il ruolo di HPV 16 nella formazione della malattia in una buona maggioranza dei casi. Le probabilità di trasmissione del virus sono basse e non c’è quindi da preoccuparsi più di tanto, soprattutto se si assumono già le giuste precauzioni con i partner occasionali per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili.

E quindi?
È bene ricordare che le infezioni da HPV sono la malattia sessualmente trasmissibile più comune al mondo, che il nostro sistema immunitario nella maggior parte dei casi affronta il problema per i fatti suoi e guariamo senza esserci nemmeno accorti di essere stati malati. I casi in cui l’infezione evolve e subentrano complicazioni gravi di tipo tumorale sono rari, ma non devono essere sottovalutati. E per quello non ci sono gli articoli di giornale, ma – per cominciare – il medico di famiglia.