Chi è Riccardo Nuti, nuovo capogruppo M5S alla Camera
È siciliano, ha 31 anni e fu il candidato sindaco del M5S per le comunali di Palermo del 2012
Venerdì 31 maggio Riccardo Nuti è stato eletto capogruppo della Camera dai deputati del Movimento 5 Stelle: sostituirà Roberta Lombardi a partire dal 5 giugno, sebbene quest’ultima rimarrà formalmente capogruppo del M5S fino alla fine della legislatura. Non è noto con quanti voti Nuti abbia vinto la votazione con la quale è stato eletto nuovo capogruppo, riservata ai soli deputati del M5S.
Nuti ha 31 anni, è nato a Palermo e ha un diploma da perito tecnico industriale (qui c’è il suo curriculum vitae). Prima di diventare deputato lavorava come analista di processi aziendali. Fa parte del Movimento 5 Stelle dal 2009, ed è stato il candidato sindaco per il Movimento nelle elezioni comunali del 2012. Sul sito del M5S di Palermo sono riportate una serie di iniziative a favore della legalità alle quali ha partecipato negli anni, fra le quali alcune iniziative a sostegno dello scrittore Roberto Saviano e del sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Alle parlamentarie con 147 voti fu il più votato della circoscrizione Sicilia 1, e fu quindi capolista per il M5S. Attualmente fa parte della commissione Affari Costituzionali della Camera.
Nuti era già apparso in televisione ai tempi delle elezioni comunali di Palermo, e recentemente è stato intervistato anche dal Tg1 e da SkyTg24. Il 31 maggio il Corriere della Sera ha pubblicato una sua intervista nella quale ha spiegato cosa ne pensa riguardo alcuni guai recenti del Movimento 5 Stelle. Riguardo Stefano Rodotà, il candidato presidente della Repubblica del M5S che in seguito è stato pesantemente criticato da Beppe Grillo, ha detto che lo ricandiderebbe al Quirinale perchè «sono stati gli elettori a votarlo».
A una domanda riguardo i parlamentari del M5S scettici con certe posizioni del partito, ha risposto che secondo lui sono semplicemente «disinformati», e che «uno all’inizio ci parla. Una, due, tre volte. Poi, se non lo capisci, figlio mio, amen. Ci siamo visti. Restiamo amici». Tre settimane fa, parlando con un’inviata di Piazzapulita ha detto: «Io amo il giornalismo, ma quello vero, non quello delle cavolate, lo scontrino, il gruppo comunicazione… Per me non è vero giornalismo.»