Quanto guadagnano gli italiani
O meglio quanto dichiarano, secondo le ultime cifre del ministero: se crediamo alle dichiarazioni dei redditi, meglio fare il muratore che il tassista (o il macellaio)
Ieri il ministero dell’Economia ha pubblicato alcune statistiche e analisi sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani e sugli studi di settore. I dati sono quelli dell’anno scorso, che fanno riferimento al 2011. Il ministero ha aggregato tutti i dati sulle dichiarazioni dei redditi dei cittadini italiani e ha calcolato le medie per varie tipologie di lavori: dai lavoratori dipendenti ai vari tipi di lavoratori autonomi e quello che è venuto fuori è in diversi casi piuttosto interessante.
Come è successo regolarmente negli ultimi anni, la pubblicazione di questi dati suscita un dibattito sulla “fedeltà fiscale” degli italiani e in particolare di coloro che hanno le maggiori possibilità di evadere il fisco: i lavoratori autonomi. Infatti, il reddito medio dichiarato di un lavoratore dipendente è superiore a quello di moltissimi autonomi, compresi alcuni insospettabili.
Secondo i dati del ministero, un lavoratore dipendente in Italia guadagna in media 20.200 euro l’anno. Una cifra molto lontana da quella dei professionisti (medici, avvocati, architetti) che guadagnano in media 49.900 euro l’anno, con punte di 315 mila euro l’anno nel caso dei notai. La situazione dei lavoratori dipendenti, invece, non è così diversa da quelle che dichiarano molti lavoratori autonomi.
Stando alle cifre dichiarate, soltanto i muratori e gli imbianchini hanno un reddito superiore a quello dei lavoratori dipendenti. Tutti gli altri dichiarano meno e a volte molto meno. I più poveri sarebbero i gestori di noleggi di automobili, che in media dichiarano appena 5.300 euro l’anno. Ma anche i tassisti non se la passano bene, con 15.600 euro dichiarati ogni anno. I commercianti dichiarano quasi tutti cifre più basse di quelle dei lavoratori dipendenti: ristoratori, parrucchieri, gioiellieri, macellai dichiarano tutti un reddito di circa 15 mila euro l’anno.
Non sono dati nuovi, visto che vengono diffusi oramai da diversi anni. E anche il fatto che in dati così bassi c’entri in qualche modo l’evasione fiscale è una questione oramai assodata. Diverse ricerche – oltre che il comune buon senso – dimostrano che i lavoratori autonomi evadono le tasse in maniera significativa, certamente più significativa dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Ad esempio, due anni fa, venne pubblicato un rapporto dal ministero dell’Economia in cui si calcolava che il tasso medio di evasione da parte dei lavoratori autonomi è del 50 per cento.