Gli scontri al Gezi Park di Istanbul
La decisione di costruire un centro commerciale al posto della più grande area verde della città fa protestare da giorni migliaia di persone: foto e video
Dal 28 maggio migliaia di persone manifestano al Gezi Parki di Istanbul, l’area verde più grande della città, per protestare contro la decisione dell’amministrazione locale di demolire il parco per costruire un centro commerciale. La demolizione del parco fa parte di un piano avviato da tempo di riqualificazione dell’area intorno a piazza Taksim, una delle più importanti e famose di tutta la città. I manifestanti si sono autodefiniti “Occupy Gezy Park” e secondo fonti non confermate riportate da Al Jazeera sarebbero più di 10mila. Negli ultimi due giorni le proteste hanno portato a diversi scontri, alcuni anche molto violenti, tra manifestanti e polizia.
Venerdì mattina all’alba la polizia ha nuovamente attaccato i manifestanti accampati nei dintorni del parco, con gas lacrimogeni e idranti. Durante la fuga i manifestanti hanno provato a scalare un muro nelle vicinanze, che però è crollato: secondo il governatore della provincia di Istanbul 12 persone sono rimaste ferite, anche se circolano stime più alte. Secondo la stampa turca oltre 60 persone sono state arrestate.
Gli scontri erano iniziati giovedì 30 maggio, riporta il quotidiano turco Hürriyet, quando le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno dato fuoco alle tende dei manifestanti che si erano accampati nel parco per fermare il lavoro delle ruspe. Inoltre, la polizia ha usato gas lacrimogeni e spray urticanti per tentare di sgombrare il parco e permettere il proseguimento della demolizione. Amnesty International, in riferimento ai fatti di Gezi Parki, ha condannato “l’uso eccessivo della forza, tra cui l’uso dello spray al peperoncino, contro dei manifestanti pacifici in un parco centrale di Istanbul”.
I feriti finora sarebbero 7, e tra questi ci sarebbero anche Ahmet Sik, importante giornalista turco di Posta e BirGün, ed Emrah Gürel, fotoreporter di Hürriyet. Nonostante le proteste e gli scontri, il primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan ha detto, rivolgendosi ai manifestanti: «Fate pure quello che volete, ma abbiamo preso la nostra decisione». Gli aggiornamenti su quanto succede a Gezi Parki si possono seguire su Twitter attraverso l’hashtag #OccupyGezi.