La prima biblioteca pubblica senza libri di carta
Aprirà questa estate a San Antonio, in Texas, e presterà solo ebook
Questa estate aprirà a San Antonio, in Texas, la prima biblioteca pubblica senza libri di carta. Si chiamerà “Bibliotech” e avrà sede in un edificio nella periferia sud della città. Il Wall Street Journal dice che i titoli disponibili da subito saranno diecimila, tutti in formato digitale, e che la biblioteca metterà a disposizione degli abbonati 300 lettori ebook, che si potranno utilizzare anche al di fuori della biblioteca. Per la lettura sul posto invece ci saranno 25 tablet, 25 computer portatili e 50 computer fissi. Il costo iniziale del progetto è 1,5 milioni di dollari, ma le autorità contano sul fatto che una volta a regime i costi di gestione saranno inferiori rispetto a quelli di una biblioteca tradizionale, sebbene non siano state fornite le cifre esatte.
La città di San Antonio ha già un sistema di biblioteche pubbliche, in cui il comune investe circa 4 milioni di dollari l’anno. Fuori dalla città, però, le biblioteche non ci sono: nella contea di Baxar, esclusa San Antonio, «non c’è neppure una libreria», dice uno dei coordinatori del progetto, Laura Cole. Per questo motivo i costi saranno coperti dalla contea stessa, che ha circa 1,7 milioni di abitanti. Uno dei promotori del progetto è stato il giudice della contea Nelson Wolff, che è anche un bibliofilo amatoriale: ha detto che «il mondo sta cambiando, e questo è il modo più efficace per fare un servizio alla nostra comunità». In un’altra intervista ha anche detto di essersi ispirato a Steve Jobs e che concepisce la biblioteca di San Antonio come «una specie di Apple Store».
L’iniziativa è nata a San Antonio anche grazie al sostegno della University Of Texas at San Antonio, che tre anni fa aprì la prima biblioteca senza libri cartacei nella facoltà di Ingegneria. Non è un caso: una buona biblioteca scientifica non ha bisogno di una grandissima quantità di libri, né solitamente di volumi più vecchi di alcuni decenni; quella di una facoltà umanistica, invece, per funzionare bene ha bisogno di moltissimi libri, la maggior parte dei quali rari, preziosi o molto antichi, che devono essere reperiti e digitalizzati.
L’esempio della New York Public Library
In un articolo pubblicato sul New York Times il 1 maggio 2013, il presidente della New York Public Library, Anthony Marx, spiega in quale direzione stia andando il servizio delle biblioteche pubbliche: «rimangono essenzialmente posti dove si trovano moltissimi libri, riviste e studi scientifici, ma anche dove puoi controllare le email, navigare, imparare a usare un computer, cercare un lavoro e avere informazioni riguardo le agevolazioni fiscali che puoi richiedere. La questione degli ebook può non sembrare una priorità, ma l’approccio alla lettura sta cambiando: deve cambiare anche l’accesso ai libri, se vogliamo che le biblioteche restino dei posti vitali». Dal 2003 in avanti la New York Public Library ha avviato un processo di digitalizzazione grazie al quale ha reso disponibili per il prestito circa 100mila copie di 37mila testi diversi, ma c’è un grosso problema che riguarda le licenze e le case editrici.
I costi e le Big Six
Negli Stati Uniti sei case editrici molto grosse possiedono circa due terzi dell’intero patrimonio dei testi: vengono chiamate Big Six e sono Hachette, HarperCollins, Macmillan, Penguin, Random House e Simon & Schuster. A oggi tutte e sei hanno trovato accordi con le biblioteche nazionali per rendere disponibile il loro catalogo digitale, ma solo dopo faticose trattative e a condizioni ben precise: Penguin autorizza le biblioteche a prestare gli ebook non prima di sei mesi dopo la loro pubblicazione; Macmillan offre solo parte del suo catalogo; HarperCollins impone che un ebook venga prestato al massimo 26 volte; Simon & Schuster rilascia licenze che vanno rinnovate annualmente.
E c’è anche un problema relativo al costo dei singoli libri: il Wall Street Journal ha confrontato il costo di alcuni libri (anche molto famosi) per un privato con quelli per una biblioteca pubblica. Per esempio, l’ebook di “50 sfumature di grigio” di E.L. James su Amazon costa 9,99 dollari, mentre la licenza per prestarlo costa a una biblioteca 47,85 dollari, più del quadruplo.