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  • Mercoledì 29 maggio 2013

La Germania dà ragione alla Cina sui pannelli solari

Quelli cinesi costano pochissimo: l'Europa vorrebbe tassarli di più ma il governo Merkel non è d'accordo

Chinese Premier Li Keqiang (C) shakes hands with German Economy Minister Philipp Roesler (R) as Chairman of the Asian-Pacific Committee of German Business (APA) Peter Loescher looks on during their meeing in Berlin on May 27, 2013. The German sentence in the background reads: Germany - China, Structuring the Future Together. AFP PHOTO /Tobias Schwarz/POOL (Photo credit should read TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty Images)
Chinese Premier Li Keqiang (C) shakes hands with German Economy Minister Philipp Roesler (R) as Chairman of the Asian-Pacific Committee of German Business (APA) Peter Loescher looks on during their meeing in Berlin on May 27, 2013. The German sentence in the background reads: Germany - China, Structuring the Future Together. AFP PHOTO /Tobias Schwarz/POOL (Photo credit should read TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty Images)

Il ministro dell’Economia tedesco Philipp Roesler ha dichiarato lunedì 27 maggio che la Germania si opporrà alla tassazione supplementare dei pannelli solari esportati in Europa dalle aziende cinesi. La Commissione europea aveva stabilito che l’imposta sarebbe divenuta effettiva il 6 giugno 2013, inizialmente per un periodo di prova, e che avrebbe comportato in media una ulteriore tassazione del prodotto per circa il 47 per cento del suo valore.

La Commissione europea sospetta che la Cina stia facendo dumping nei confronti dell’Europa nel mercato dei pannelli solari, così come su molti altri prodotti: che stia cioè introducendo nel mercato europeo dei prodotti a un prezzo clamorosamente basso, spesso inferiore al costo di produzione o comunque non comparabile a quello dei prodotti delle aziende già presenti sul mercato. La Germania però – assieme ad almeno quindici paesi dell’unione, secondo Reuters – teme che la tassazione supplementare peggiori i rapporti con la Cina, e danneggi così le proprie aziende che fanno affari da quelle parte.

«Siamo contro le misure protezioniste, a favore del libero mercato e di una sana competizione», ha dichiarato Roesler nell’ultimo giorno della visita del premier cinese Li Keqiang in Germania, il principale partner economico europeo della Cina. Pochi giorni fa anche la cancelliera Angela Merkel aveva dichiarato che avrebbe fatto di tutto affinché non si arrivasse all’introduzione dell’imposta supplementare.

L’Italia e la Francia, al contrario, sono favorevoli alla tassazione supplementare e sostengono che la Cina non potrebbe vendere questi prodotti a un prezzo così basso se le sue aziende non fossero finanziate direttamente dal governo cinese. Reuters dice che le nazioni favorevoli al provvedimento della commissione sono in tutto sei. Il ministro dell’Industria francese Arnaud Montebourg ha dichiarato a riguardo: «vogliamo una relazione equilibrata fra la Cina e l’Unione Europea. I paesi che praticano il protezionismo, e la Cina è fra questi, dovrebbero accettare delle regole reciprocamente equilibrate». La Cina in pochi anni ha occupato l’80 per cento del mercato europeo dei pannelli solari.

Il ministro tedesco Philipp Roesler (a sinistra) stringe la mano al premier cinese Li Keqiang  foto: TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty Images