I droni tedeschi anti-graffiti
La società delle ferrovie tedesca userà dei piccoli aerei senza pilota per filmare e perseguire chi imbratta le carrozze dei treni
La società che gestisce le ferrovie in Germania, la Deutsche Bahn, ha detto di avere intenzione di testare dei piccoli droni, gli aerei senza pilota, per ridurre i frequenti episodi di “graffitaggio” sulle carrozze dei suoi treni. L’idea della società è installare delle piccole telecamere a infrarossi sui droni, con un dispositivo GPS, in modo da registrare quanto avviene di notte e perseguire chi scrive e disegna sulle carrozze. Secondo le stime di Deutsche Bahn, solo nel 2012 i suoi treni sono stati imbrattati circa 14mila volte, con danni intorno ai 7,6 milioni di euro l’anno.
Il portavoce della società ha comunicato che i droni verranno prima testati nei depositi ferroviari. Secondo la stampa tedesca questi droni verranno acquistati dall’azienda tedesca Microdrones: ognuno costerà circa 60mila euro, saranno larghi circa un metro, potranno volare senza far rumore fino a 150 metri d’altezza e a 54 chilometri orari, con un’autonomia anche superiore agli 80 minuti.
Se i droni dovessero rimanere all’interno delle proprietà di Deutsch Bahn, allora, scrive il corrispondente di BBC a Berlino, Stephen Evans, non ci dovrebbero essere problemi legati alle autorizzazioni per la regolazione del traffico nello spazio aereo tedesco: della questione si era parlato molto all’inizio di questo mese, quando il ministro della Difesa tedesco aveva bloccato un progetto molto costoso per sviluppare un drone di sorveglianza, l’Euro Hawk. Questo tipo di drone, molto più grande rispetto a quelli pensati da Deutsch Bahn, ha bisogno di particolari autorizzazioni che le autorità sul traffico aereo non sembravano voler concedere.
Evans scrive però che non è ancora chiaro come questi droni da sorveglianza potranno essere utilizzati dalla società delle ferrovie, viste le severe leggi anti-sorveglianza che sono in vigore in Germania. Già tre anni fa, quando Google aveva inviato le proprie telecamere in venti città tedesche per ricreare le immagini di “Street View”, moltissime persone avevano denunciato una violazione della privacy. Google era stata costretta ad accettare alcune limitazioni richieste dagli abitanti e sostenute anche dal ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle: le persone che non volevano che le loro case finissero in Google Street View potevano chiedere – e ottenere – che le facciate delle loro abitazioni venissero oscurate.
foto: (AP Photo/Fabian Bimmer)