A Bologna ha vinto l’opzione A
Cioè il no al finanziamento alle scuole materne private: ma al referendum consultivo ha votato solo il 28,7 per cento degli elettori
Il referendum consultivo di Bologna sul finanziamento alle scuole dell’infanzia, la cosiddetta scuola materna per i bambini da 3 a 6 anni, è stato vinto dall’opzione A, quella dei contrari, con il 59 per cento dei voti. L’affluenza però è stata molto bassa. La questione in questi giorni era stata discussa parecchio, anche oltre Bologna. In città è attivo da circa 18 anni un sistema di convenzioni tra le scuole paritarie private e il comune, che oggi versa a queste circa un milione di euro l’anno: questa cifra, secondo chi ha promosso il referendum e votato l’opzione A, deve andare ad aumentare quello che il comune già spende nella scuola dell’infanzia e non più, come accade oggi, essere destinata a finanziare le convenzioni con le scuole materne del settore privato.
Affluenza ai minimi storici, ma referendari in festa per la vittoria. E’ a due facce la notte bolognese, a urne chiuse e spoglio ultimato. Perché se il Comitato Articolo 33, che aveva promosso il referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico delle scuole materne paritarie, intasca una vittoria piuttosto netta – 59% contro 41- è altrettanto vero che la maggioranza dei bolognesi ha deciso di disertare la consultazione.
I dati sull’affluenza, del resto, sono incontrovertibili: su 290mila aventi diritto, ieri sono andati a votare soltanto 85.934, pari al 28,71 per cento. E’ il dato più basso della storia della città: mai, neppure nei precedenti referendum cittadini – che per regolamento sono comunque soltanto consultivi e dunque sono senza quorum – si era scesi sotto la soglia del 30 per cento.
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foto: Gianfilippo Oggioni – LaPresse